Città del Veneto e capoluogo della provincia omonima; è situata ad
Ovest della laguna veneta, a 12 m s/m. Favorita dalla vicinanza con Venezia e
dalla posizione prossima a due fiumi, il Brenta e il Bacchiglione, già in
epoca romana
P. era centro di traffici e attività agricole.
204.870 ab. CAP 35100. • Econ. - Oggi vertice di un triangolo urbano con
Treviso e Venezia, la città è venuta acquisendo la funzione di
principale centro commerciale delle Tre Venezie: oltre al tradizionale commercio
dei prodotti agricoli, si è infatti creata una rete di piccole imprese
che operano nel settore metalmeccanico (macchine agricole, biciclette, materiale
ferroviario), chimico, tessile e dell'abbigliamento, nonché in quello dei
trasporti e dell'imballaggio (si svolgono a
P. un'annuale mostra
internazionale dei trasporti interni e una fiera campionaria). Particolarmente
industrializzata è soprattutto la zona orientale della città,
posta sulla direttrice
P.-Venezia. Altro motivo d'interesse è dato
dal turismo religioso (per il culto di Sant'Antonio) e dalla prestigiosa sede
universitaria, fondata nel 1222, una delle più antiche in Italia. •
St. - La tradizione vuole che
P. sia stata fondata dall'eroe troiano
Antenore, nel 1184 a.C., e in effetti i primi insediamenti accertati datano XII
sec. a.C. Al 302 a.C. risalgono invece le prime notizie storicamente documentate
da Livio, che riferisce della sconfitta inflitta dall'esercito cittadino allo
spartano Cleonimo, autore di numerose scorribande sulle coste venete. Nel III
sec. a.C.
P., che allora si chiamava
Patavium, entrò in
rapporti stabili con Roma, partecipando alle vittoriose guerre romane contro i
Galli, i Boi e gli Insubri (225-222 a.C.). In riconoscenza alla sua
fedeltà, confermata anche nelle guerre puniche, Roma le concesse i
diritti di
municipium (49 a.C.), che comportavano l'autonomia
amministrativa: questo consentì a
P. di mantenere la propria
omogeneità etnica e le proprie tradizioni culturali. Già in
età augustea (43 a.C. - 19 d.C.) era un rinomato centro economico,
agricolo e tessile, fra i più ricchi del mondo latino, al punto che
Plinio il Giovane e Marziale, nei primi decenni dell'era cristiana, ne
esaltavano la prosperità, il vivere civile e la raffinata cultura. Con la
decadenza dell'Impero romano e le invasioni barbariche,
P. subì
diversi saccheggi e distruzioni, in particolare nel V sec. ad opera di Alarico,
Radagaiso e forse anche degli Unni. Assoggettata agli Ostrogoti di Teodorico
(493), dopo un breve periodo bizantino (541-68), venne distrutta nella conquista
delle Venezie da parte dei Longobardi di Agilulfo (601), e per molti anni
restò quasi abbandonata. Si risollevò con l'Impero di Carlo Magno
prima, di Lotario e degli Ottoni poi, che la fecero sede di un comitato (960).
Dal X sec. venne sottoposta all'autorità dei suoi vescovi e nel 1164
cacciò il vicario imperiale, garante dei vincoli feudali con l'Impero di
Federico Barbarossa, schierandosi al fianco della lega veronese (Verona,
Vicenza, Treviso) che poi confluì in quella lombarda. Con la decadenza
dell'Impero
P. consolidò il proprio potere politico ed economico,
nominando un podestà comunale (1175). Nel XIII sec. si estese al di fuori
delle nuove mura, ritornando ad essere un centro assai fiorente per la
produzione di tessuti di lana e di seta; dello stesso periodo è
l'estensione del proprio dominio sul contado (Vicenza, Feltre, Bassano), e al
1222 risale pure l'edificazione dell'università, una delle più
antiche in Italia. Dal 1237 al 1256 subì la dittatura di Ezzelino III da
Romano, che venne allontanato dalle milizie della lega promossa da papa
Alessandro IV con il concorso di Venezia (20 maggio 1256), a seguito della quale
venne restaurato il potere guelfo. La seconda metà del secolo fu
contrassegnata dalle lotte fra
P. stessa e Verona, determinate dalle
ambizioni territoriali della dinastia scaligera veronese; nel corso di questi
scontri guadagnò prestigio la famiglia dei Da Carrara, che nel 1318
assunse la signoria della città con Giacomo I. Sotto il Governo carrarese
essa raggiunse l'apice del suo sviluppo politico, culturale ed economico.
Ubertino, Iacopo II e Francesco il Vecchio durante il XIV sec. estesero l'area
d'influenza padovana, consolidandone il potere economico e militare, mentre in
campo culturale la corte carrarese divenne un punto di riferimento per tutto il
Nord Italia: a questo periodo risalgono infatti i principali monumenti
cittadini. Ma nel 1369
P. subì la prima sconfitta ad opera dei
Visconti di Milano, mentre nel 1405 cadde sotto il controllo di Venezia, la
quale tuttavia non ne ostacolò lo sviluppo, che anzi favorì con
efficaci ordinamenti amministrativi sui quali vigilava il Senato veneziano. Si
creò così una profonda intesa fra le due città, che
durò nei secoli successivi: nel 1509
P. oppose una forte
resistenza all'assedio postole dall'imperatore Massimiliano I, così come
più avanti resistette all'avanzata degli eserciti napoleonici, giunti a
liquidare la Repubblica veneta nel 1797. Durante il Risorgimento la città
partecipò attivamente ai moti indipendentisti contro l'Austria,
insorgendo il 9 febbraio 1848, e nel 1866 entrò a far parte del Regno
d'Italia. • Arte - Della sua origine romana,
P. conserva molti
resti: i cinque ponti (Molino, Altinate, San Lorenzo, Corvo, Ponte del Popolo),
i resti dell'anfiteatro e della basilica forense (sotto l'attuale Caffè
Pedrocchi), delle terme e di vari altri edifici e monumenti funerari ricchi di
mosaici. In epoca medioevale la città perse però la sua pianta
quadrata, per acquisire via via una topografia irregolare, modellata dalla
costruzione dei numerosi canali di deflusso delle acque dei fiumi e più
volte ripensata nel corso dei secoli successivi. Sotto il dominio di Venezia
subì ulteriori ampliamenti dell'originaria struttura a strade strette e
porticate. Tra i principali monumenti citiamo: il palazzo della Ragione (secc.
XIII-XIV), sede dell'antico Governo della città, situato in piazza delle
Erbe; il palazzo del Consiglio (1498) e il palazzo del Capitanio (con la torre
dell'orologio del XV sec.), nella piazza dei Signori; il palazzo
dell'università (secc. XVI-XVII); il duomo (eretto nel XVI sec. su
disegno di Michelangelo), che possiede un ricco tesoro e una bella biblioteca.
Il maggiore complesso monumentale è però costituito dalla piazza
del Santo, dove sorgono la basilica di Sant'Antonio (XIII sec.) e il monumento
bronzeo a Gattamelata, realizzato da Donatello. In stile romanico-gotico, la
basilica presenta un'interessante architettura esterna di aspetto orientale ed
è riccamente decorata al suo interno; l'arredo di maggior valore è
l'altare maggiore, che comprende rilievi e statue in bronzo di Donatello,
realizzato nel 1447. Accanto alla chiesa sorge l'oratorio di San Giorgio, con
affreschi giovanili di Tiziano (1511). Sono interessanti, inoltre, la cappella
degli Ovetari, con sculture di Pisano e affreschi di vari autori, fra cui spicca
Andrea Mantegna, e soprattutto la cappella degli Scrovegni (1305), interamente
affrescata da Giotto. Restano solo alcuni tratti della cinta muraria
cinquecentesca, con bastioni angolari. Fra gli edifici recenti vi è il
Caffè Pedrocchi (1819-42), in stile gotico-neoclassico, il Teatro Verdi
(1847), il Liviano (facoltà di Lettere, 1940). ║
Provincia di
P. (2.141 kmq; 849.857 ab.): si estende nel Veneto meridionale. Si affaccia
a Est sulla laguna veneta e si eleva leggermente a Sud-Ovest a formare i Colli
Euganei, di natura vulcanica, unici rilievi in una distesa pianeggiante,
attraversata dai due fiumi Brenta e Bacchiglione, con i loro numerosi canali,
alcuni dei quali navigabili. L'economia locale, un tempo basata sulle
attività agricole (cereali, viti, frutta, barbabietole da zucchero), vive
oggi dell'industria. È sviluppato il turismo, determinato dalla presenza
delle terme situate alle pendici dei Colli Euganei (Abano Terme, Montegrotto
Terme, Battaglia Terme).
Piazza dei Signori a Padova
Veduta di Padova