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Psicofàrmaco.

Farm. - Farmaco in grado di agire sull'attività psichica, influenzandola. Esistono molti p., la cui classificazione dipende dalle singole proprietà terapeutiche. La suddivisione più comune è quella tra sedativi, neurolettici, tranquillanti, antidepressivi e psicostimolanti. Dell'antico gruppo dei sedativi fanno parte gli ipnotici e i narcotici, rappresentati a loro volta soprattutto da barbiturici, derivati dell'oppio, idrato di cloralio e bromuri. Anche i neurolettici hanno effetto sedativo, ma a differenza dei sedativi veri e propri non hanno effetto ipnotico e sono ad azione antipsicotica. Vengono definiti anche neuroplegici, psicolettici o tranquillanti maggiori. Dall'azione antiallucinatoria, antidelirante e antiautistica, essi hanno la capacità di ridurre l'emotività, di inibire le pulsioni e di rallentare l'attività psicomotoria. I neurolettici, nei loro otto sottogruppi di classificazione, possono avere alcuni effetti collaterali, i più importanti dei quali sono l'aumento di peso, la diminuzione delle funzioni sessuali, l'ipotensione e la tachicardia. I tranquillanti, indicati per la riduzione dell'ansia e della tensione emotiva, sono sedativi non ipnotici, ansiolitici, non propriamente antipsicotici. Si possono suddividere in due gruppi, i meprobamati e le benzodiazepine. Queste ultime sono le più diffuse: possono provocare dipendenza e il loro abuso è generatore di sonnolenza, apatia e riduzione della vigilanza. Gli antidepressivi, detti anche timolettici, timeretici e psicoanalettici, innalzano il tono dell'umore e il livello della cenestesi: sono distinti in stimolanti e ansiolitici. L'azione farmacologica dei sali di litio è classificabile all'interno di questa categoria. Gli psicostimolanti (anfetamine) determinano, a seconda della quantità di prodotto assunta, un effetto eccitante diffuso, più o meno spiccato. Prima di essere registrato presso il ministero della Sanità, uno p. deve essere sottoposto a tre differenti fasi di valutazione: quella degli studi chimici, che ne individui le caratteristiche, la fase di sperimentazione in laboratorio e la sperimentazione clinica, per registrare effetti primari e secondari.