Arch. - Nell'antica casa romana, il breve corridoio che univa la porta
d'ingresso sulla strada all'atrio interno. ║ Successivamente,
nell'architettura paleocristiana, il
p. assunse la funzione di
proteggere questuanti e catecumeni, trasformandosi in un piccolo portico in
muratura sorretto da una coppia di colonne o pilastri e addossato alla facciata
delle antiche basiliche cristiane. A differenza del nartece, si tratta di un
ambiente sempre aperto, anteposto al solo ingresso della chiesa cristiana.
Raramente attestata nel mondo orientale bizantino (gli sporadici esempi che
offre l'area armena sono probabilmente aggiunte posteriori), questa forma
architettonica ha avuto invece un grande sviluppo in età romanica: lo
testimoniano i numerosi esempi dell'Italia settentrionale (duomo di
Modena, Ferrara, Piacenza) che si arricchirono di un piano superiore nel quale
successivamente venne spesso collocata una statua. Scarsa fortuna ebbe comunque
il
p. fuori d'Italia, sia in età romanica sia gotica.
Rilanciato in epoca rinascimentale, il
p. profondamente rinnovato si
ritrova nelle architetture bramantesche, come si può ammirare nella
basilica di Santa Maria delle Grazie a Milano.