(dal latino
profugus, der. di
profugere: fuggire, cercar scampo).
Persona costretta ad abbandonare la sua terra per sfuggire a guerre,
persecuzioni o a situazioni di povertà endemica. Quando, invece, la causa
coibente è un evento naturale (alluvioni, terremoti, ecc.), si preferisce
utilizzare il termine
sfollato. Nel diritto internazionale, il
p.
è codificato come
rifugiato: con ciò si tende a evidenziare
il momento finale dello spostamento del
p. (l'arrivo in uno Stato
straniero che gli offra
rifugio), in quanto si ritiene, in questo modo,
di poter meglio disciplinare lo
status e, quindi, la sua protezione
giuridica
.