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Prìamo.

Mit. - Ultimo re di Troia. Figlio di Laomedonte e, secondo una tradizione posteriore a Omero, di Strimo, figlia del dio-fiume Scamandro. È famoso perché sotto il suo Regno si svolse la guerra di Troia; egli risulta protagonista di alcuni episodi del XXIV libro dell'Iliade. Sulla sua giovinezza si hanno notizie dalla tradizione post-omerica. Durante la conquista di Troia da parte di Eracle, P., che allora si chiamava Podarce, fu fatto prigioniero con la sorella Esione; questa ottenne da Eracle di poter riscattare il fratello, che assunse il nome definitivo di P. (colui che è stato venduto) e ricevette dal dio la totalità della regione troiana. Secondo un altro mito, P. avrebbe combattuto in giovane età contro le Amazzoni. Sposò in prime nozze Arisbe, presto abbandonata per Ecuba, dalla quale ebbe una progenie di 19 figli e altrettante figlie: i più famosi furono Ettore, Paride, Deifobo, Polidoro, Creusa, Polissena, Cassandra. La tradizione gli attribuisce 50 figli avuti da varie concubine. Nell'Iliade è presentato come un vecchio sovrano, molto religioso, travolto dai drammatici eventi della guerra. L'episodio più significativo che lo riguarda è il suo tentativo, dopo la morte di Ettore, di riscattarne il corpo da Achille, per dargli sepoltura (XXIV libro): in questa occasione diventa protagonista di una scena ricca di umanità e di pathos. La sua morte, che non è narrata nell'Iliade, viene descritta nell'Eneide (II libro): rifugiatosi con Ecuba presso l'altare, assiste all'uccisione del figlio Polite per mano di Neottolemo, figlio di Achille, e viene a sua volta da lui ucciso.