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Preàmbolo.

(dal latino tardo praeambulus, der. di praeambulare: andare avanti). Prefazione, introduzione di un discorso, di un trattato, di un'opera. ║ Premessa inutile, cerimoniosa, intesa ad avviare un discorso in modo molto formale: vieni al sodo e lascia stare ogni p.! ║ Parte iniziale di un messaggio telegrafico o burocratico preposta all'indicazione dell'orario di invio e del tipo di precedenza acquisito dal messaggio stesso. • Teol.- Verità che possa essere affermata dalla ragione prima che con un atto di fede. • Diplom. - La parte che viene preposta a un atto diplomatico e che, solitamente, contiene una serie di premesse generali inerenti all'atto e alle modalità della sua applicazione. Nel Medioevo il p. conteneva una serie di affermazioni di carattere morale, religioso e giuridico estranee all'argomento trattato, ma utili per confermare l'impegno delle parti a rispettare quanto convenuto e per fornire una sorta di introduzione letteraria al testo che era stato concordato. Lo stile in cui il p. veniva steso era volutamente generico ed enfatico, per sottolinearne il carattere non impegnativo ma puramente di presentazione. • Dir. internaz. - Parte introduttiva di un trattato, avente il ruolo o di semplice appendice politica del testo o di sua parte integrante. In questo caso il p. indica sia il numero e il nome degli Stati contraenti il trattato e la portata reale degli accordi medesimi, sia una succinta esposizione dei fatti che ne hanno preceduto la stesura, accompagnata dall'elenco dei nomi dei plenipotenziari e dall'indicazione degli ambiti reali nei quali il trattato trova il suo campo di applicazione.