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Portafòglio.

Astuccio utilizzato per conservare banconote, documenti, tessere, biglietti da visita e simili. Generalmente in pelle, può anche essere realizzato in tessuto o in materiale sintetico. Nei modelli più comuni è costituito da due facce pieghevoli a libro ed è provvisto, all'interno, di più tasche o scompartimenti (in questo senso, anche portafogli). ║ La borsa di pelle in cui impiegati, professionisti, uomini d'affari ripongono fogli, documenti, pratiche d'ufficio, ecc. ║ Fig. - Carica o funzione di ministro. • Banca - Nel linguaggio bancario, il termine si riferisce in modo generico al complesso delle cambiali attive, dei titoli di Stato e privati che una banca possiede. Tale denominazione deriva dall'uso di custodire questi valori in grosse borse o p. In base alla natura dei titoli, si distinguono rispettivamente: p. cambiario, l'insieme degli effetti scontati o in ogni caso pervenuti alla banca; p. estero, l'insieme delle cambiali in moneta estera, degli assegni bancari e telegrafici tratti su banche estere e delle varie valute; p. insoluti, l'insieme delle cambiali che non sono state pagate alla scadenza; p. dopo incasso, l'insieme degli effetti ricevuti per l'incasso alla condizione dell'accredito o rimborso a incasso avvenuto; p. titoli, l'insieme dei titoli pubblici o privati di competenza della banca. La locuzione p. terzi, invece, indica il più delle volte il p. incassi, ma a volte comprende anche il p. depositato in garanzia. ║ Ufficio p.: sede esecutiva di una banca, incaricata dell'amministrazione di tutti gli effetti che vi affluiscono. ║ P. di Stato: servizio della direzione generale del Tesoro che si occupa della compravendita di rendita pubblica, dell'acquisto e della rimessa di fondi all'estero, oltre che del movimento dei conti correnti con i corrispondenti istituti esteri e nazionali; il funzionario designato dal direttore generale del Tesoro per svolgere tale servizio è denominato contabile del p. • Econ. - Teoria delle scelte di p.: teoria economica, elaborata durante il secondo dopoguerra, che si fonda sull'approfondimento dell'analisi della domanda di attività finanziarie nei suoi principi essenziali, in base alla teoria keynesiana della preferenza della liquidità. Al centro della riflessione di tale teoria è il principio keynesiano secondo il quale gli operatori economici, con riferimento al livello del loro rendimento considerato "normale", detengono solo moneta o titoli e mai entrambe le attività.