Titolo di un dialogo di Platone riguardante il problema dello Stato. Posteriore
alla
Repubblica, vi vengono riaffermate la concezione aristocratica del
governo e la condanna del regime democratico, passibile di degenerazione in
governo demagogico. Alla base del buon governo viene posta la scienza, il cui
possesso da parte di chi è al potere è perfino preferibile
all'osservanza delle leggi che, in quanto immutabili, risultano di ostacolo a
quei cambiamenti che l'arte del governare considera fondamentali. Tuttavia,
considerata l'inesistenza, nella realtà, di un governo ideale, essenziale
diventa l'osservanza del patrimonio di leggi dello Stato, il solo che possa
costituire un valido baluardo a pericolose inclinazioni tiranniche da parte del
potere.