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Polìcrate.

Uomo politico greco, tiranno di Samo. Ottenuto in giovane età il Governo di Rodi, vi instaurò una fastosa corte a cui affluirono famosi letterati e artisti dell'epoca. Successe al padre con un violento colpo di Stato (546 a.C.) nel momento in cui si stava attuando la politica espansionistica dei Persiani, giunti ad estendere il proprio dominio sino all'Egeo. Tali circostanze esterne, che avevano determinato a Samo l'esigenza di un Governo forte, favorirono l'ascesa al potere di P., sostenuto dalla classe mercantile e marittima. Egli svolse una politica tendente a favorire soprattutto la classe imprenditoriale e commerciale, con la valorizzazione dell'industria della lana e di tutte le attività gravitanti attorno al porto. Forte della propria flotta e di una guardia del corpo, che manteneva soprattutto grazie all'esercizio della pirateria, P. governò con grande vigore, attuando una politica fortemente accentratrice. Si dedicò alle opere pubbliche, impegnandosi nella creazione di un porto militare e di un acquedotto. In politica interna attuò mutamenti nell'ordinamento gentilizio, allo scopo di trasformare le fondamenta dell'organizzazione sociale e politica dello Stato. Proteso verso la creazione di un impero marittimo nelle isole Cicladi, sottoscrisse dapprima un trattato di alleanza con Mileto, poi, dopo l'accordo di quest'ultima con i Persiani, adottò una strategia d'attacco basata prevalentemente sull'attività di pirateria, e si accostò all'Egitto, unica potenza dimostratasi in grado di resistere all'espansionismo persiano. Il particolarismo greco, tuttavia, impedì la liberazione della Ionia dalla Persia sotto la guida di P., che presto si trovò isolato anche a causa della rottura con l'Egitto. In seguito a una temporanea alleanza con la Persia in funzione antilacedemone, P. riuscì a estendere il suo dominio su tutte le Cicladi, istituendo, fra l'altro, a Delo un importante centro religioso (523 a.C.). La sua politica espansionistica si scontrò con quella del satrapo di Sardi Orete, che con uno stratagemma richiamò P. a Magnesia, lo catturò e lo fece crocifiggere. La sua fine divenne presso i maggiori storici del tempo, tra cui Erodoto, il simbolo dell'alterna fortuna degli uomini e dell'“invidia degli dei” nei confronti dei mortali che superano i limiti loro imposti (590 a.C. - 522 a.C.).