Regione (1.803 kmq) corrispondente, nella superficie territoriale, alla
provincia di Rovigo. Centri principali: Rovigo, Adria, Lendinara e Porto Tolle.
• Geogr. - Completamente pianeggiante, questo territorio si è
formato in epoca recente in seguito all'accumulo di detriti fluviali, depositati
progressivamente in corrispondenza del tratto terminale del corso inferiore
dell'Adige e del Po. Il terreno digrada lievemente procedendo verso Est ed
è assai ricco di acque, controllate attraverso opere di difesa e di
regolazione, come argini e canali. La rete di corsi d'acqua che attraversa la
regione annovera in particolare il Tartaro-Canal Bianco e l'Adigetto, che
raccoglie le acque padane e polesane. Per le sue stesse caratteristiche
strutturali la regione è spesso soggetta ad alluvioni ed ha subito in
alcuni casi violente modificazioni geologiche; rovinosa fu l'esondazione
verificatasi il 14 novembre 1951, con cui gran parte del territorio fu sommerso
e la popolazione costretta all'esodo. • Econ. - La zona occidentale
è caratterizzata dalla coltivazione di cereali, foraggi e barbabietola da
zucchero, alberi da frutta e da alto fusto. Nel medio
P. prevalgono le
colture cerealicole e foraggere, con la presenza di unità poderali
estese, rispetto alla piccola proprietà tipica della porzione
occidentale. Il basso
P., area in cui le bonifiche sono state attuate
più recentemente, ha un'organizzazione basata sulle grandi
proprietà e su un'agricoltura su vasta scala. Colture principali sono il
frumento, la barbabietola, il mais, il tabacco. Risaie e canneti prevalgono
nelle cosiddette “valli”. • St. - Terra abitata dai Veneti in
età storica, tra il VI e il IV sec. a.C. risulta in intenso contatto con
l'Oriente ellenistico, con scambi che gravitano principalmente intorno al polo
di Adria. Nel II sec. d.C. queste terre vennero bonificate dai Romani, a scopo
agricolo, ma, in seguito alle invasioni barbariche, la regione rimase spopolata.
Nei secoli successivi il territorio fu continuamente oggetto di dispute tra le
signorie limitrofe, che provocavano inondazioni mediante il taglio degli argini.
Dopo la pace di Bagnoli il
P. entrò definitivamente a far parte
del dominio degli Estensi, fino alla caduta della Repubblica veneta. Divenne
allora, con alterne vicende, possesso della Francia (1797-98 e 1801-13), quindi
dell'Austria (1798-1801 e 1813-66), fino alla definitiva annessione all'Italia
(1866).