Proprietà di un corpo di presentare poli. • Biol. -
Proprietà fondamentale degli organismi definita da manifestazioni
morfologiche caratteristiche che variano rispetto a un asse ideale individuato
da due poli di diverso valore. La
p. organica si manifesta o in
diversificazioni morfologiche (
p. strutturali), o in diversificazioni
della funzione, dell'intensità dell'attività metabolica, della
composizione chimica (
p. funzionali). Nell'uovo, ad esempio, si
distinguono un
polo animale, estremità caratterizzata
dall'emissione dei globuli polari, e un
polo vegetativo all'altra
estremità; anche quando non è caratterizzata da manifestazioni
morfologiche evidenti, la
p. è una costante comune a tutte le
uova, e ha una precisa relazione con l'organizzazione del futuro embrione.
• Fis. - Termine usato per indicare la proprietà di un corpo di
avere cariche elettriche o magnetiche di un determinato segno. • Cristall.
-
P. geometrica: la
p. che si riscontra quando un segmento,
passante per il baricentro di un poliedro cristallino privo di centro di
simmetria, emerge da punti geometricamente diversi. • Geol. - In
sedimentologia, termine che si riferisce al riconoscimento della posizione
giaciturale di uno strato sedimentario, della sua base e del suo tetto
stratigrafico, in funzione delle strutture sedimentarie interne ed esterne,
della posizione dei fossili, ecc. ║
P. dell'orogenesi: spostamento,
in direzione e verso, dell'onda orogenica che provoca il sollevamento di un
orogene. ║
P. geomagnetica: verso assunto dalla magnetizzazione
primaria di un minerale, secondo il dipolo del campo magnetico terreste;
può, quindi, essere normale o inversa rispetto al campo magnetico
attuale, poiché si conoscono periodiche inversioni del campo magnetico
terrestre. • Mat. -
P. piana: corrispondenza involutoria tra due
piani sovrapposti, ovvero, relazione che faccia corrispondere a ogni punto una
retta e ad ogni retta un punto, in modo tale che se la retta
r,
corrispondente a un punto
P, passa per un punto
P', la retta
r' corrispondente di
P' passa per
P. Condizione sufficiente
affinché una correlazione tra due piani sovrapposti sia una
p.
è che in essa, ai tre vertici di un triangolo giacente in uno dei due
piani, corrispondano, nell'altro piano, i lati dello stesso triangolo
rispettivamente opposti. Se
P ed
r sono un punto e una retta
omologhi in una
p. piana,
r si dice
polare di
P, e
P il polo di
r; inoltre, due punti si dicono
reciproci o
coniugati quando uno di essi appartiene alla polare del primo, da cui si
ottiene, per dualità, la definizione di rette reciproche o coniugate. In
una
p. piana esistono infiniti triangoli autopolari, cioè
triangoli nei quali ciascun lato è la polare del vertice opposto; in
particolare, una
p. piana è individuata quando se ne conoscano un
triangolo autopolare e l'involuzione di punti reciproci che essa subordina su
una retta del piano non passante per nessuno dei vertici del triangolo. Si
può, inoltre, individuare una
p. piana assegnando un triangolo
autopolare
ABC e una coppia di elementi polari
P, r; i lati del
triangolo
ABC dividono il piano proiettivo in quattro regioni, di cui la
retta data
r ne interseca tre sole. A seconda che
r intersechi o
meno la regione contenente
P, si hanno due tipi proiettivamente distinti
di
p. piana: nel primo caso (
p. uniforme) non esistono né
punti né rette autoconiugati, e tutte le involuzioni, sia di punti sia di
rette reciproche, sono ellittiche; nel secondo caso, invece, si hanno infiniti
punti e rette autoreciproci, corrispondenti ai punti e alle tangenti di una
conica: tale conica si chiama
conica fondamentale della p., che si dice
ora
non uniforme. ║
P. nello spazio: correlazione nello
spazio avente carattere involutorio. Esistono due tipi di
p. spaziali:
p. nulle, nelle quali ogni punto dello spazio appartiene al suo piano
polare e
p. ordinarie, in cui non tutti i punti dello spazio sono in tali
condizioni. È una
p. ordinaria ogni reciprocità spaziale
che ai quattro vertici
A, B, C, D di un tetraedro, pensati in uno dei due
spazi sovrapposti, faccia corrispondere, nell'altro spazio, le facce dello
stesso tetraedro rispettivamente opposte; tale tetraedro si dice
autopolare; una
p. spaziale può essere individuata
assegnando un tetraedro autopolare e il piano polare π, associato a un dato
punto
P non appartenente ad alcuna faccia del tetraedro, tale che non
passi per alcun vertice del tetraedro. Il tetraedro
ABCD divide i punti
dello spazio, dal punto di vista proiettivo, in otto regioni, e ciascun piano
dello spazio interseca sette di quelle regioni, restando escluso dalla
rimanente; se il piano dato π non penetra nella regione che contiene
P, la
p. è priva sia di punti e piani autoreciproci, sia di
rette unite, e si dice
uniforme: su ogni retta dello spazio ed entro ogni
fascio di piani essa subordina involuzioni ellittiche di punti o di piani
reciproci, e su ogni piano ed entro ogni stella di piani subordina delle
p. piane o stellari tutte uniformi. Se, invece, πinterseca la
regione che contiene
P, secando i tre segmenti di spigoli situati sul
contorno di tale regione ed uscenti da uno stesso vertice, la
p. non
è uniforme, e ha punti e piani autoreciproci, ma è priva di rette
unite; se, infine, π interseca la regione che contiene
P, secando
due coppie di spigoli opposti del tetraedro entro i segmenti situati sul
contorno di quella regione, la
p. non è uniforme ma, oltre a punti
e piani autoconiugati, ha anche infinite rette unite.