Bot. - In fitocitologia, piccolissimo corpuscolo protoplasmatico che appare nel
citoplasma delle cellule vegetali. I
p. hanno, di norma, forma
rotondeggiante o ellissoidale e sono tra loro diversi sia per la loro effettiva
natura sia per il colore e per la funzione. Tra di essi ricordiamo i
cloroplasti, che contengono la clorofilla e sono presenti in quasi tutte
le specie vegetali, salvo che nei funghi; sono spesso ovoidali con dimensioni
comprese fra 1 e 2 micron. I cloroplasti sovrintendono alla fotosintesi
clorofilliana e si trovano in tutte le parti verdi delle piante. Il loro
sviluppo avviene soltanto in presenza di luce; si trasformano in altri elementi
colorati (
cromoplasti) o contenenti amido (
amidoplasti). I
cromoplasti sono granuli presenti nel citoplasma di alcune cellule vegetali e
contengono carotene o xantofilla contribuendo, con questi pigmenti, alla
colorazione dei fiori e della frutta nei toni compresi fra il giallo e
l'arancione.
P. incolori sono invece i
leucoplasti, diffusi in
quasi tutte le cellule vegetali, e particolarmente in quelle che formano gli
organi di riserva. La loro funzione è di condensare e di trasformare in
amido gli zuccheri che provengono dai cloroplasti. Se esposti alla luce, i
leucoplasti tendono a trasformarsi in cloroplasti, assumendo la caratteristica
colorazione verde della clorofilla; questo fenomeno è osservabile nei
tuberi di patata o anche in altre radici che, se non bene interrate,
inverdiscono. Nei
p. avviene inoltre la moltiplicazione degli organuli
citoplasmatici per crescita plasmatica e successiva divisione. Prima di
diventare veri cloroplasti, i
p. non sono che dei semplici
protoplastidi della cellula meristematica che a poco a poco,
accrescendosi, si trasformano. La continuità dei cloroplasti è
garantita dalla loro riproduzione per scissione.