L'essere plastico. Qualità di ciò che è plastico. •
Arte - In un'opera d'arte, il valore essenzialmente scultoreo, l'impressione di
rilievo che essa suggerisce; in questo senso si oppone a pittoricismo e, come
concetto critico, si estende a tutte le arti figurative, talvolta anche a opere
letterarie. • Fis. - La proprietà di un solido di deformarsi
plasticamente, cioè di subire deformazioni permanenti di notevole
ampiezza. Per comprendere la natura fisica delle deformazioni plastiche, si
consideri, per semplicità, un reticolo cristallino bidimensionale, in cui
gli atomi sono distribuiti secondo una configurazione ordinata e compatta,
caratteristica di ogni metallo. Applicando una sollecitazione parallela all'asse
principale del reticolo (
trazione), la distanza tra gli atomi,
inizialmente costante, tende ad aumentare lungo tale direzione, mentre
diminuisce lungo la direzione ad essa perpendicolare, determinando un
complessivo stiramento del cristallo; una volta rimosso il carico, esso
riacquista le sue dimensioni iniziali, poiché la posizione di ciascun
atomo rispetto a quelli circostanti è rimasta inalterata durante la
sollecitazione. A tale deformazione, di tipo elastico, si contrappone quella
plastica, in cui la sollecitazione applicata è di taglio: gli atomi
scorrono lungo una diagonale, detta
linea di scorrimento, variando in
corrispondenza ad essa la loro posizione relativa. Al termine della
sollecitazione, la distanza tra gli atomi resta inalterata, mentre la loro
posizione relativa nel cristallo risulta distorta; poiché in un reticolo
sono presenti più piani di scorrimento paralleli, l'effetto macroscopico
globale della sollecitazione è una deformazione permanente delle
dimensioni del cristallo. A differenza di quelle elastiche, le deformazioni
plastiche sono irreversibili, poiché sono causate da una modificazione
permanente della struttura atomica del metallo. Il meccanismo appena illustrato
può essere esteso al caso di una struttura policristallina, in cui si
osservano
bande di scorrimento lungo le quali avviene la deformazione; un
ruolo fondamentale svolgono, inoltre, i difetti presenti nei cristalli reali, in
modo particolare i difetti reticolari unidimensionali, detti
dislocazioni. Il meccanismo attraverso cui si produce una deformazione
plastica in un materiale policristallino, infatti, è costituito dal
movimento delle dislocazioni attraverso il reticolo metallico: il piano su cui
giace una dislocazione è il piano di scorrimento e, durante una
sollecitazione di taglio, costituisce il confine tra atomi già slittati e
quelli non ancora slittati. La presenza di dislocazioni, inoltre, giustifica la
differenza osservata tra la resistenza teorica e quella effettiva dei metalli:
un piano di scorrimento contenente dislocazioni, infatti, richiede una tensione
tangenziale minore di quella prevista per produrre una deformazione plastica,
mentre subisce un successivo aumento della resistenza a ulteriori deformazioni
parallele ad esso, a causa della variazione delle dislocazioni nel reticolo
provocata dalla sollecitazione iniziale (quest'ultimo fenomeno, noto come
incrudimento, è tipico delle deformazioni plastiche a temperatura
ambiente). Osserviamo, infine, che il comportamento di un materiale sottoposto a
sollecitazione dipende dal valore della tensione applicata: al di sotto di un
valore critico, detto
tensione di snervamento, il corpo assume un
comportamento perfettamente elastico, caratterizzato dalla
proporzionalità diretta tra tensione e deformazione, mentre al di sopra
di tale valore la deformazione è di natura plastica, e il legame tra
tensione e deformazione è descritto dalla teoria matematica della
p. • Embr. - In embriologia sperimentale, capacità di una
parte dell'uovo, o dell'embrione, di evolversi secondo diversi possibili
destini. È sinonimo di
pluripotenza. • Psicol. - La
capacità di una struttura psichica di modificarsi adattandosi
all'ambiente. • Med. - In neurofisiologia, la capacità del sistema
nervoso di serbare traccia duratura o permanente di stimoli opportunamente
ripetuti; è alla base di processi quali la memoria, l'apprendimento, le
abitudini, ecc. studiati dalla psicologia sperimentale. • Mineral. -
P.
delle argille: la proprietà che presentano taluni di questi materiali
(
argille plastiche) di formare con l'acqua una pasta che si può
modellare e che mantiene inalterata la sua coesione dopo essiccazione o cottura.
• Agr. - La presenza di argille nel terreno lavorativo determina la
p.
del terreno, cioè l'attitudine del suolo a conservare la forma che
gli si dà quando è bagnato e a ritenerla in seguito al
disseccamento. Il terreno plastico, invece di disgregarsi sotto l'azione degli
strumenti di lavorazione, si comprime, rendendo così molto più
difficoltosa l'esecuzione dei lavori; questi, nelle terre argillose, devono
quindi essere compiuti quando il terreno è in tempera, cioè quando
il suo contenuto in acqua rimane entro certi limiti. ║
Limite di
p.: uno dei tre indici di Atterberg per un terreno argilloso, che
caratterizza il grado di consistenza di un'argilla nello stato fisico di
passaggio tra plastico e semisolido (o pulverulento). ║
Indice di
p.: la differenza tra il limite di fluidità e il limite di
p.
di un terreno.