Monumento sepolcrale dell'antico Egitto in cui venivano sepolti i faraoni; ha la
forma del solido geometrico che da essa prende il nome. • Archeol. -
Testimoniate a partire dall'inizio della IV dinastia (2600 circa a.C.), le
p. sono distribuite sulla riva occidentale del Nilo lungo una fascia che
si estende per 80 km a Sud del Cairo, raggruppate in due addensamenti: uno nei
pressi di Menfi, capitale dalla III alla VI dinastia (2750-2350 a.C.), l'altro
presso el-Faiyum, regione privilegiata dai faraoni della XIII dinastia.
Inizialmente di forma scalare, come risulta dalla
p. a gradoni di
Saqqārah, risalente a Zoser (III dinastia), progettata dall'architetto
Imhotep, ebbe fin dall'inizio funzione di sepolcro del faraone, con il tempio
rivolto a Nord, in relazione con la credenza che lo spirito del re defunto
salisse verso le stelle fisse mediante una scala fornitagli dagli dei. La forma
a gradoni appare il probabile risultato di una sovrapposizione di
màstabe (V.), tombe a pianta
rettangolare, dalla superficie sempre più piccola. In origine costituita
da quattro gradoni, la
p. presentava al suo interno due stanze sulle
quali si apriva un pozzo tesorario, mentre la vera camera funeraria si trovava
sotto l'intera struttura; successivamente vennero aggiunti due gradoni alla
costruzione originaria. Durante la IV dinastia comparvero le
p. a facce
piane. Il complesso urbanistico si sviluppò a Est con l'insieme continuo
di tre monumenti: la
p. o tempio funerario era collegata con una rampa a
un secondo tempio a valle, affacciato su un canale, per agevolare il trasporto
dei blocchi di pietra. I materiali generalmente usati erano la pietra sistemata
a strati nell'Antico Regno e la pietra integrata con mattoni crudi nel Medio
Regno; un rivestimento di granito rosa o calcare appianava le facce. Queste,
costituite inizialmente da triangoli isosceli, vennero ad assumere, a partire
dalla
p. di Cheope, forma di triangoli equilateri. Le più note e
grandiose
p. conservatesi sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino (IV
dinastia). La maggiore è la prima; misura 146 m di altezza e 230 m nel
lato di base; anticamente l'ingresso era situato sulla facciata Nord; la camera
mortuaria si trova qui all'interno del corpo della costruzione. Varie ipotesi
sono state formulate riguardo alla tecnica di costruzione delle
p., da
quella che prevede l'impiego di rampe provvisorie costruite sui lati che
crescevano con il crescere della
p., a quella che presuppone l'esistenza
di macchine elevatrici, testimoniate nelle
Storie di Erodoto. Dopo la IV
dinastia le
p. furono di mole molto più modesta, e comparvero, per
la prima volta, delle iscrizioni nelle camere sepolcrali. A partire dal Regno
Nuovo (1500 a.C.) la tomba del faraone era costituita da un ipogeo, e la
p., di dimensioni più piccole, diventò l'architettura
sepolcrale della tomba privata. Un esempio di tale genere fu a Roma la
p.
di Cestio. Spoliazioni e demolizioni delle
p. e dei templi ad esse
connessi si ebbero nelle epoche successive, al fine di recuperare pietre per
nuovi edifici. Persasi la memoria dell'antico significato delle
p., i
viaggiatori del Medioevo ritennero che esse fossero dei granai; soltanto con la
spedizione napoleonica cominciarono le prime descrizioni scientifiche. ║
Monumenti a forma piramidale sono testimoniati anche nell'America precolombiana,
dove si distinguono i semplici tumuli funerari caratteristici della
civiltà dei Mounds, nell'area orientale degli Stati Uniti, dalle vere e
proprie
p. tipiche dell'area andina e centro-americana. Nel primo caso si
tratta di monumenti funebri tumuliformi che ricoprivano il corpo del defunto;
nella fase di Adena il cadavere veniva posto in una sorta di camera costruita
con tronchi d'albero, poi distrutta con il fuoco contemporaneamente alla
costruzione del cumulo di terra costituente la
p. Le
p.
dell'America Centrale e delle Ande sono, invece, vere e proprie costruzioni
architettoniche che, a differenza delle
p. egizie, non fungevano da
monumenti sepolcrali ma costituivano la struttura di supporto di templi, anche
se talora sono state rinvenute al loro interno delle camere mortuarie e delle
cripte sepolcrali. Di forma piramidale, ma tronche sulla sommità (una
piattaforma su cui sorgeva il tempio), presentano una base quadrangolare e sono
arricchite da elementi accessori come scalinate, avancorpi, sculture, ecc. La
loro altezza può variare da pochi metri fino ai 70 m del tempio IV di
Tikal. Le più importanti e famose sono: la
p. delle Nicchie, o di
El Tajin, caratteristica per le numerosissime nicchie che si aprono sui lati
verticali dei gradoni e per l'ampia scalinata che porta ai templi che la
sovrastano; la
p. di Teotihuacan, a 50 km da Città del Messico,
dove un tempo era situata la "Città degli Dei", ambedue
attribuite alla civiltà azteca. Ai Maya appartiene il cosiddetto Tempio
delle Iscrizioni, nel centro di Palenque: massiccia
p. a gradoni
verticali con il tempio sulla sommità, al quale si accede mediante una
lunga scalinata. Costruzioni piramidali poggianti su una piattaforma sostenuta
da larghi pilastri costituiscono la Casa dei Colombi, che si conserva tra i
ruderi della città maya di Uxmal. Altre
p. maya si trovano a
Chichén Itzá, nello Yucatán settentrionale: il Tempio dei
Guerrieri, preceduto dal corridoio delle mille colonne che sormonta una bassa
p. a tre gradoni e provvista di una larga scalinata che porta al tempio
vero e proprio; la
p. del tempio di Kukulkan, a nove gradoni, con la
gradinata sul lato anteriore. Resti di
p. incas rimangono nelle antiche
città di Cuzco e di Machu Picchu. • Geom. - Poliedro delimitato da
un poligono (
base della p.) e dai triangoli (
facce
laterali) che ne congiungono i lati con un punto non appartenente al piano
di base, detto
vertice della p.; equivalentemente, figura solida
ottenuta dall'intersezione di un angoloide con un semispazio che ne contenga
internamente il vertice e il cui piano di confine intersechi tutti gli spigoli
dell'angoloide. La distanza tra il vertice e il piano contenente la base
è detta
altezza della p. Indicate con
S e con
h rispettivamente la superficie di base e l'altezza di una
p., il
suo volume è dato dalla formula
V = hS/3; la superficie laterale
è la somma delle aree laterali, mentre la superficie totale è la
somma dell'area di base e di quella laterale. Una
p. si dice
retta
quando il poligono di base è circoscrivibile a una circonferenza e il
vertice della
p. appartiene alla perpendicolare alla base, condotta per
il centro della circonferenza stessa; se il vertice non appartiene a tale
perpendicolare, la
p. viene detta
obliqua.
Apotema di una
p. retta è l'altezza relativa al vertice di uno qualunque dei
triangoli che costituiscono la superficie laterale; si dice, poi,
p.
regolare una
p. retta avente per base un poligono regolare.
Tronco di p. è il poliedro che si ottiene dall'intersezione
di una
p. con un semispazio non contenente il vertice, il cui piano di
confine non intersechi la base della
p. stessa; è costituito da
due basi, formate da poligoni simili se i piani cui appartengono sono paralleli,
e da un certo numero di trapezi, le facce laterali. • St. -
Battaglia
delle P.: combattuta nel luglio del 1798, fu la prima importante
battaglia dell'esercito napoleonico durante la conquista dell'Egitto. Dopo
l'occupazione di Alessandria e Rosetta, Napoleone si diresse a Il Cairo, difeso
dall'esercito dei Mamelucchi (60.000 uomini) accampato presso le
P.
Schierando una formazione disposta a scacchiera, Napoleone riuscì a
mettere in fuga gli avversari, costringendoli ad abbandonare il campo, e a
bruciare anche i depositi dei rifornimenti; avendo subito poche perdite nella
battaglia, i Francesi procedettero all'occupazione dell'Egitto. • Geogr. -
P. d'erosione: pilastro roccioso formatosi per l'erosione e il
dilavamento di piccoli rilievi di rocce friabili (arenarie, marne, argille
arenacee, ecc.); la sua sommità, costituita da una pietra di materiale
più resistente, protegge il terreno sottostante, che finisce per assumere
forma grossolanamente piramidale, prima di essere completamente erosa.
Può raggiungere un'altezza superiore ai 10 m. • Stat. -
P.
delle età: rappresentazione grafica (generalmente a forma di
p.) della distribuzione secondo l'età della popolazione di una
regione, di uno Stato, ecc. • Sociol. -
P. sociale:
rappresentazione grafica delle classi di reddito; il nome deriva dal fatto che,
generalmente, il numero degli individui aventi un certo reddito diminuisce
all'aumentare di quest'ultimo. • Anat. - Termine con cui si designano
alcune formazioni anatomiche, per analogie con la
p.:
p. di
Malpighi, di Ferrein, anteriori. • Sport - Esercizio ginnico in cui un
ginnasta sale con i piedi sulle spalle di un altro o di altri due atleti.