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Petroldòllaro.

(o petrodòllaro). Termine, usato soprattutto al plurale, indicante i depositi in eurodollari posseduti dai Paesi produttori ed esportatori di petrolio. I p. si differenziano dagli eurodollari solo per la specificità dei loro possessori. In particolare, il termine viene usato per indicare le risorse e le eccedenze finanziarie dei Paesi esportatori di petrolio, in connessione con i massicci investimenti all'estero e con gli ingenti depositi presso banche, soprattutto statunitensi e svizzere. • Encicl. - La formazione dell'OPEC (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio) allo scopo di tutelarsi dalla flessione del prezzo del petrolio imposta dalle grandi compagnie petrolifere internazionali, ha consentito, a partire dagli anni Settanta, ai Paesi aderenti al cartello, di aprire una trattativa con le compagnie petrolifere, trattativa che ha portato a forti aumenti del prezzo del greggio a partire dalla fine del 1973. Questo ha avuto gravi conseguenze negative per i Paesi industrializzati e per quelli in via di sviluppo importatori di petrolio, poiché ha provocato forti squilibri nella loro bilancia dei pagamenti. D'altro canto i Paesi dell'OPEC si sono trovati con grossi surplus nella bilancia commerciale. Data la crescente accumulazione di disponibilità finanziarie, ha assunto notevole importanza il problema dell'utilizzazione dei p., con riferimento particolare al "riciclaggio" delle eccedenze finanziarie, in corso di accumulazione presso i Paesi esportatori di petrolio. Per i Paesi con forti deficit petroliferi si è trattato di indirizzare le eccedenze dei Paesi dell'OPEC verso le loro economie, in modo da riaggiustare almeno parzialmente i conti con l'estero. Così, tra il 1974 e il 1977 il mercato delle eurovalute ha svolto un importante ruolo di intermediazione finanziaria, fornendo quasi la metà del fabbisogno netto dei Paesi in via di sviluppo. Più problematico si è fatto il meccanismo di riciclaggio a partire dal 1979, in seguito all'aggravarsi del quadro politico (crisi iraniana). Per alleggerire lo squilibrio tra surplus dei Paesi dell'OPEC e deficit dei Paesi non petroliferi in via di sviluppo, si è resa dunque necessaria una maggiore cooperazione a livello internazionale per finanziare il disavanzo dei Paesi non petroliferi a basso reddito e l'intervento degli organismi economici internazionali.