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Persèpoli.

Antica capitale della Persia sotto la dinastia degli Achemenidi. • St. - Fondata da Dario I (VI sec. a.C.) alla sinistra del fiume Pulvar, sulla strada che unisce Isfahan a Shiraz, fu ampliata da Serse, divenendo una delle cinque residenze reali (insieme a Susa, Ecbatana, Babilonia, Pasargade). Venne saccheggiata e incendiata da Alessandro Magno durante la conquista della Persia (330 a.C.). Ricostruita sotto la dinastia sasanide con il nome di Istakhr, fu definitivamente abbandonata in epoca musulmana, quando la capitale divenne Shiraz. • Archeol. - Scavi sistematici condotti intorno al 1930, da E. Herzfeld e E.F. Schmidt, hanno portato alla luce le imponenti rovine dei palazzi reali. Situati su una terrazza cinta da mura, a cui si accede attraverso una scalinata monumentale e sovrastata dai propilei eretti da Serse, erano adibiti alle udienze ufficiali del re. Decorazioni a rilievo raffiguranti simboliche lotte fra leoni e tori, la maestà reale e sfilate di guardie e dignitari, ornano la scalinata e le sale. All'esterno delle mura della terrazza si trovano le tombe degli ultimi sovrani achemenidi. • Rel. - Iscrizione di P. o dei Daiva: documento storico-religioso della Persia preislamica, attribuito all'achemenide Serse. Riveste notevole interesse per la storia religiosa dell'Iran e documenta le imprese compiute da Serse durante il Regno. Incisa su lastre di pietra, l'iscrizione venne trovata nell'edificio dell'angolo Est del terrazzo di P.