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Periòdico.

Di fenomeno che presenta identiche caratteristiche o si verifica a intervalli regolari di tempo. ║ Qualunque pubblicazione edita ad intervalli regolari di tempo. Il termine si contrappone a quotidiano e si riferisce sia ai settimanali di attualità, rotocalchi illustrati, ecc., sia, più propriamente, alle pubblicazioni con frequenza settimanale, quindicinale, mensile che si occupano, a un livello specializzato, di letteratura, arte, scienza, economia, politica. • Patol. - Malattie p.: si manifestano episodicamente, dopo intervalli di tempo contrassegnati da un apparente benessere. • Mat. - Una funzione y = f(x) si dice p. se esiste una costante ω, detta periodo, tale che per ogni valore di x si abbia: f(x + ω) = f(x). Un esempio è dato dalle funzioni trigonometriche, sen x, cos x, di periodo 2π, e tg x, di periodo π. In più variabili, una funzione f(x1, ..., xn) si dice p. se è p. in ogni variabile, cioè se esistono n costanti ω1,..., ωn tali che per ogni valore di x1,..., xn si abbia f(x1 + ω1,..., xn + ωn) = f(x1,..., xn). Lo studio delle funzioni p. e dei problemi ad esse riconducibili è oggetto della cosiddetta analisi armonica. ║ Numero decimale p.: numero decimale a infinite cifre che da un certo punto in poi si ripetono indefinitamente a gruppi identici; il gruppo di cifre che si ripete all'infinito è detto periodo, mentre le cifre decimali che lo precedono costituiscono l'antiperiodo. Se esiste un antiperiodo, il numero viene detto misto, in caso opposto semplice. Ogni numero decimale p. è generato da una frazione, detta frazione generatrice, che può essere ricavata a partire dal numero stesso nel seguente modo: il numeratore è dato dalla differenza tra il numero costituito dalle cifre della parte intera (se diversa da 0), dell'antiperiodo (se esiste) e del periodo, e il numero costituito dalle cifre dell'antiperiodo e della parte intera; il denominatore ha per cifre tanti 9 quante sono le cifre del periodo, e tanti 0 quante sono le cifre dell'antiperiodo.