(dal latino tardo
pellicia, der. di
pellis: pelle). Il mantello
pilifero dei mammiferi, con peli più o meno lunghi. ║ Pelle di
mammifero trattata in modo da conservarne le caratteristiche di lucentezza e
morbidezza. ║ Indumento (cappotto, giacca, mantello, ecc.) confezionato
con tale pelle lavorata. • Encicl. -
Animali da p.: la maggior
parte delle
p. proviene dai mammiferi. Tra le
p. derivate dai
roditori spicca quella del castoro (
Castor fiber e
Castor
canadensis), che fornisce una delle
p. più pregiate, con peli
corti e lanosi e peli lunghi, setolosi e grossi; i peli più lunghi
vengono tolti e utilizzati per la produzione di feltro da cappelli, mentre per
le
p. vengono lasciati i peli più corti, più fitti e
morbidi. A seconda dell'epoca in cui è stato ucciso l'animale si ha la
p. di castoro nuovo (invernale) e la
p. di castoro vecchio
(estiva). Tra i roditori che forniscono
p. pregiate ricordiamo, inoltre:
il topo muschiato, il cincillà, lo scoiattolo. Il topo muschiato, detto
anche ondatra (
Ondatra zibethica), proviene dall'America Settentrionale
ed è caratterizzato da
p. bruna, simile a quella del castoro. Il
cincillà (
Chinchilla chinchilla e
Chinchilla lanigera)
proveniente dalle Ande cilene, boliviane e peruviane, vive oltre i 3.000 m di
altezza; è soggetto ad allevamento perché l'animale selvatico
è oggi quasi completamente estinto. Ha pelo sericeo, morbidissimo, lungo;
la pelle, lunga 25-30 cm, è di colore grigio-argenteo con sfumature
più o meno scure. Lo scoiattolo (
Sciurus vulgaris) ha la
p.
bianca sul ventre e rossiccia sul dorso (d'estate); le pelli, formate dalle sole
parti dorsali, vengono designate come
Petit-gris. In relazione al colore
del pelo si hanno molte varietà:
Petit-gris bianco (in
realtà di colore grigio-rossastro);
Petit-gris nero;
Petit-gris
blu;
Petit-gris comune (di un colore fulvo bordato di grigiastro).
P. di valore sono fornite anche da molti animali carnivori; tra questi,
ricordiamo: la martora, la volpe, il visone, lo zibellino, la lontra. La martora
(
Martes martes), la cui
p. è provvista di un pelo soffice,
setaceo, di colore bruno scuro con sfumatura giallastra in corrispondenza della
gola, è un animale lungo dai 40 ai 50 cm, che vive in Asia e in Europa.
La volpe comune (
Vulpes vulpes), animale lungo dai 60 agli 80 cm, ha pelo
rossastro non molto pregiato; la coda, lunga e folta, è spesso usata in
pellicceria. La volpe polare (
Alopex lagopus), o volpe bianca, è
molto ricercata per la sua
p. invernale, di un bianco lucentissimo; nei
mesi estivi questo animale, che vive nelle regioni polari, ha il pelame
brunastro o grigiastro. Alcune varietà hanno il mantello invernale di
colore grigio ardesia (volpe azzurra) pure molto pregiato. La volpe argentata
(
Vulpes fulva), diffusa negli Stati Uniti, in Canada e in Siberia, ha la
p. nera con una caratteristica spruzzatura bianca, dovuta al colore
bianco delle punte dei peli. Nella stessa area vive anche la volpe nera, molto
rara e apprezzata. Il visone (
Mustela vison), in origine diffuso solo
nell'America Settentrionale, è oggi allevato anche in Asia e in Europa.
La sua
p. è una delle più pregiate; la specie
Mustela
lutreola (visone d'Europa) ha il pelame folto di color bruno-castano con
macchie chiare alla gola; la specie
Mustela vison ha la
p.
più soffice e più fitta di color fulvo chiaro o, talvolta,
nero-rossastro. Altri visoni dalla
p. preziosa sono il visone cinese, il
visone siberiano e il visone del Giappone, tutti di notevole importanza
commerciale. Negli allevamenti si ottengono degli ibridi con colori e sfumature
inconsueti. Lo zibellino (
Martes zibellina), dalla
p. assai
morbida e finissima, brillante, di color bruno-nerastro, con macchia
giallo-rossastra o giallo-brunastra in corrispondenza della gola, è una
delle
p. più pregiate; l'animale, lungo circa 45 cm, è
diffuso in Siberia, Manciuria, Mongolia e Giappone. Lo zibellino americano, o
martora del Canada (
Martes americana), ha
p. molto simile a quella
della martora, ma molto più folta e brillante. La martora di Pennant
(
Martes pennanti) ha
p. di peli sottili, sericei, con riflessi
lucenti e di colore che varia dal giallo chiaro al bruno, più chiara
nelle zone delle spalle e del capo. La donnola siberiana (
Mustela
sibirica), lunga 40 cm circa, è simile al visone, ma ha la
p.
di colore giallo-rossastro. La lontra, di cui esistono varie specie,
appartenenti a diversi generi, fornisce splendide
p. dal pelo lucente e
morbido, sotto cui si nasconde una fitta peluria morbidissima e corta. La tinta
del pelame varia a seconda della specie; pregiate sono la lontra del Canada
(
Lontra canadensis) con peli lunghi di colore rosso-bruno e corti di
tinta quasi nera, simili a quelli della lontra comune (
Lutra lutra), la
lontra del Brasile (o
Arirai), dalla
p. color marrone-bruno con
gola e mento biancastri; la lontra di mare (
Enhydra lutris), propria
delle regioni fredde del Pacifico, con pelo molto folto e scuro. Tra le altre
numerose specie di lontra si segnalano: la
Lutra sumatrana (Asia
meridionale e Indonesia); la
Lutra maculicollis (Africa); la
Lutra
mesopetes, la
Lutra enudris, la
Lutra platensis, la
Lutra
provocax, la
Lutra perspicillata. L'ermellino (
Mustela
erminea) è diffuso in Europa e Asia, America del Nord e Africa
settentrionale; ha
p. densa e soffice, bianca nel periodo invernale,
bruno chiaro nelle parti superiori e biancastro nelle inferiori nella fase
invernale; la punta della coda è sempre nera. Ancora tra i carnivori da
p. citiamo: l'ocelot (
Felis pardalis), diffuso in tutto il
continente americano, con
p. giallo chiaro dalle macchie longitudinali
nere; il leopardo (
Panthera pardus), carnivoro proprio dell'Africa e
dell'Asia. Le
p. di leone, di tigre, di orso bianco, di orso bruno, di
giaguaro, di pantera nera e di altri grossi carnivori vengono usate solo come
trofei di caccia o per farne tappeti. Tra i marsupiali, l'unico animale di cui
viene utilizzata la
p. è l'opossum (
Didelphis virginiana),
dal pelo lungo e grigio, con le punte scure e una fitta lanetta sottostante.
Anche alcuni pinnipedi sono ricercati per la loro
p. e, tra essi, alcune
specie di otarie da cui si ricava, tra l'altro, la
p. detta
sealskin (
Otaria byronia e
Callorhynus ursinus). Un cenno
particolare meritano alcune specie e varietà di ovini.
P. molto in
uso sono fornite dagli agnelli della razza di Astrakan e della razza Karakul; si
tratta rispettivamente dell'
Ovis aries steatopyga e dell'
Ovis aries
platyura. La seconda fornisce il famoso Persianer o pelle di agnello di
Persia ed è allevata in Persia, nell'Asia centrale e, oggi, anche
nell'Africa settentrionale; la
p. di questi animali è di colore
grigio o nero, con pelame arricciato e molto fine. Meno pregiate sono le pelli
di Astrakan, in cui la lana è pure arricciata, ma in modo diverso da
quella degli agnelli persiani, ed è anch'essa nera. Le pelli di animali
usate in pellicceria sono, di norma, ricoperte da due tipi di peli, che si
differenziano tra loro per quanto riguarda la morbidezza, la finezza e la
lunghezza; uno strato di peli, i più corti, costituisce la lanugine (o
borra), destinata a proteggere il corpo dell'animale dalla temperatura esterna.
È formato dai cosiddetti "peli lanosi", fitti, morbidissimi e molto
sottili. Il secondo strato, che sta sopra il primo, è composto da peli
notevolmente più lunghi, più rigidi, meno abbondanti, chiamati
"peli setolosi"; sono detti anche giarra e sono quelli che conferiscono il
colore al pelame. La colorazione del mantello pilifero dipende da pigmenti
contenuti nelle cellule corneificate o nella corteccia dei peli, da determinate
condizioni fisiche strutturali dei peli o da entrambe le cause e può
mutare in base all'età o al sesso. Molte delle specie animali che vivono
in regioni coperte dalle nevi durante l'inverno presentano dimorfismo di
stagione: la
p. invernale è bianca e molto folta, quella estiva,
invece, è variamente pigmentata; è il caso, ad esempio, delle
volpi polari, delle donnole alpine, degli ermellini. • Ind. -
Industria
della p.: qualità e valore di una
p. dipendono da vari fattori
(specie dell'animale, provenienza, uniformità, lucentezza, abbondanza,
lunghezza, morbidezza del pelo, colore). Attualmente, le
p. ritenute
più pregiate provengono dagli animali selvatici delle regioni nordiche.
Le pelli vengono preparate dai conciatori in modo da non privare il pelo delle
sue doti di lucentezza e di coibenza al calore e di tutte le altre
proprietà fisiche relative a ciascun tipo di
p. Prima fase del
procedimento con cui si realizza una
p. è la scuoiatura, con cui
si ottiene la pelle da sottoporre a successive lavorazioni. La scuoiatura
può essere aperta, a fodero o a sacco, in base al tipo di incisione
praticata sul corpo dell'animale per ricavarne la pelle. Dopo questa fase, le
pelli vengono seccate o salate per favorirne la conservazione, quindi sono
indirizzate alla conceria dove vengono rinverdite, scarnate e conciate; possono
essere lavorate con formaldeide o aldeidi naturali, oppure mediante grassi o
allume. Le pelli dei grossi animali, come quelle dell'orso polare, del leone,
della tigre subiscono una semplice concia al cromo, come si usa per i cuoi; le
pelli di minori dimensioni, che vengono impiegate per la confezione di mantelli,
stole,
p., subiscono trattamenti particolarmente accurati. Una volta
conciate, sono sottoposte alla tintura e alla rifinitura. Funzione
importantissima riveste la tintura, che serve a rendere uniforme il colore della
p. Viene generalmente praticata con coloranti sintetici, dopo aver
trattato le
p. con sostanze alcaline per eliminarne le impurità e
con agenti ossidanti per decolorarle. Dopo la mordenzatura, effettuata
generalmente con sali di ferro, di cromo, d'alluminio e simili, la tintura viene
attuata in modi diversi: può essere a spazzola, a spruzzo, per
immersione. In alcuni casi le
p. sono sottoposte a candeggio. La
conservazione delle
p. è praticata in modo da prevenire le
possibili azioni di lepidotteri e coleotteri, che danneggiano le
p.
producendo particolari enzimi in grado di rompere i ponti disolfurici delle
cheratine che costituiscono il pelo. Per proteggere le
p. da queste
azioni si può procedere in due modi: esporre le pelli all'aria, in modo
da ridurre la quantità d'acqua a disposizione dei parassiti, oppure
collocare la
p. a una temperatura di 5 °C. Per lo stesso scopo
vengono inoltre impiegati tarmifughi specifici, come la naftalina, il
paradiclorobenzolo, la canfora.
Volpe rossa o volpe comune
Un ermellino
Visone europeo