Presso i Greci e i Latini, il termine
p. indicava propriamente una
comparazione o similitudine, per mezzo della quale si chiarisce un argomento
difficile, assimilandolo a uno più chiaro e più comunemente noto.
Di qui passò a indicare, presso gli scrittori cristiani, la narrazione di
un fatto immaginario, ma appartenente alla vita reale, con il quale si vuole
rappresentare una verità o illustrare un insegnamento morale o religioso.
I Vangeli sinottici contengono 49
p. (
p. del figliuol prodigo, del
buon samaritano, del ricco epulone, ecc.).