Nome comune con cui si designano le varie specie di piante del genere
Papaver, appartenenti alla famiglia delle Papaveracee. Il
p.
è un'erba annuale o perenne, con foglie dentate, spesso divise,
generalmente a cespo basale, da cui sorgono i peduncoli fiorali, lunghi ed
esili; i fiori, rossi, bianchi, gialli o viola, hanno petali fragili. Il frutto
è rappresentato da una capsula che, maturando, lascia fuoriuscire i semi
da una serie di pori situati sotto il disco stigmatico; incidendo le capsule
mature si ottiene un latice bianco. I semi vengono utilizzati come alimento, in
pasticceria, in farmacia e, in particolare, per estrarne l'olio. Il
p.
comprende circa 100 specie, che crescono nell'emisfero boreale, alcune delle
quali sono coltivate nei giardini per la bellezza dei fiori. ║
Papaver
somniferum: è il più conosciuto perché da esso si
estrae l'oppio; alto 50-60 cm, ha fiori bianchi tendenti al rosa e al rosso.
È noto fin dall'antichità per il suo latice ricco di alcaloidi
largamente impiegati in medicina e come droghe (morfina, tebaina, codeina,
papaverina). ║
Papaver alpinum: specie perenne, poco longeva, che
cresce oltre i 1.700 m s/m., in Spagna, Italia, Norvegia ed Europa centrale.
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Papaver rhoeas o
rosolaccio: alto 20-40 cm, ha fiori
rossi, violacei o rosa, spesso con una macchia nera alla base, che sbocciano tra
maggio e giugno. ║
Papaver nudicaule o
p. d'Islanda: alto
30-40 cm, ha fiori gialli, arancioni o bianchi. È una specie perenne poco
longeva che generalmente viene coltivata come pianta annuale. È l'unica
adatta a produrre fiori da taglio. Ha foglie lisce, verde chiaro, lobate,
riunite in una rosetta basale. I fusti, sottili, senza foglie, portano fiori
profumati, bianchi o gialli, larghi 5-7 cm che sbocciano da giugno a settembre.
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Olio di p.: olio grasso estratto dai semi del
Papaver
somniferum. Liquido giallo, inodore, di sapore gradevole, ha caratteristiche
siccative; è utilizzato nella preparazione di colori, di saponi, come
commestibile.
Fiore di papavero