Disciplina che ha per oggetto il restauro e la conservazione dei papiri,
nonché la decifrazione, l'interpretazione e l'edizione dei testi
papiracei. I documenti papiracei risalgono a epoche differenti: da quelli delle
prime dinastie dell'Antico Regno egiziano (IV millennio a.C.), fino a quelli
medioevali (secc. X-XI d.C.). Differenti sono anche le aree di provenienza: in
genere quella mediterranea e mediorientale. Tale scienza richiede, dunque, una
vasta conoscenza linguistica, paleografica e filologica, nonché una
specifica competenza storica e archeologica delle principali civiltà
dell'area di provenienza. In questo ampio repertorio di studi, si è
provveduto a distinguere tra una
p. antica e una
p. medioevale;
all'interno della prima si sono distinti i campi specifici della
p.
greco-latina e della
p. orientale, la quale a sua volta comprende la
p. egizia, aramaica e
nubiano-meroitica, ebraica, persiana, araba.
║
P. greco-latina: sezione della
p. che si occupa dei testi
papiracei greci e latini, strettamente connessa con la filologia classica.
Determinante per lo sviluppo della
p. stessa, la
p. greco-latina
segnò l'inizio degli studi papirologici: i primi papiri ad attrarre
l'attenzione degli studiosi nel XVIII sec. furono proprio quelli contenenti
testi in lingua greca. Gli scavi archeologici condotti nei secc. XIX-XX in
Egitto portarono alla luce un gran numero di testi papiracei greci, integri o
frammentari, risalenti all'epoca ellenistica e romana. La loro importanza fu
fondamentale per la ricostruzione storico-culturale del periodo; sono documenti
giuridici e amministrativi, pubblici e privati, che forniscono dati essenziali
per la conoscenza delle istituzioni tolemaiche e imperiali, editi nella raccolta
Sammelbuch griechischer Urkunden aus Ägypten. Vi sono, poi, molti
papiri contenenti testi letterari completi o frammentari. Questi ebbero un ruolo
determinante per gli studi filologici, fornendo versioni più antiche di
testi già conosciuti, integrando le lacune di alcuni rimasti incompleti
nella trasmissione manoscritta, riportando alla luce testi considerati perduti.
Tra questi nuovi testi rinvenuti, che aprirono una nuova fase negli studi
classici, ricordiamo la
Costituzione degli Ateniesi, attribuita ad
Aristotele, le
Odi di Bacchilide e i frammenti di altri poeti lirici
(Saffo, Pindaro), frammenti di tragedie eschilee, sofoclee ed euripidee, le
commedie di Menandro, testi di Callimaco e di Teocrito, i
Mimi di Eroda,
le
Orazioni di Iperide, scritti di Epicuro o di scuola epicurea, ecc.
L'esemplare più antico di papiro letterario greco risale al IV sec. a.C.
e contiene il testo dei
Persiani di Timoteo; attualmente è
conservato a Berlino. I papiri latini, invece, sono meno numerosi e più
recenti: risalgono per lo più al I sec. a.C.; costituiscono il
Corpus
papyrorum latinorum edito da R. Cavenaile tra il 1956 e il 1959. Tra i
più illustri papirologi classici ricordiamo H.I. Bell, A.S. Hunt, C.
Leemans, P.M. Meyer, U. Wilcken, D. Comparetti, A. Calderini. ║
P.
egizia: sezione della
p. che si occupa dei documenti papiracei
rinvenuti in Egitto, in scrittura ieratica, demotica e copta. I primi sono
particolarmente antichi: appartengono all'Antico Regno egiziano e risalgono fino
al IV-III millennio a.C. I secondi sono di epoca più recente: compaiono a
partire dal VII sec. a.C.; i documenti in copto sono di epoca cristiana e sono
famosi in quanto contengono i testi religiosi manichei. In genere il repertorio
dei testi contenuti in questi papiri egizi è molto vasto: sono testi
giuridico-amministrativi, storico-politici, scientifici, letterari e religiosi,
oggi conservati nei musei e nelle grandi collezioni europee e americane. I primi
sono per lo più in demotico: si tratta di testamenti, atti di
compravendita, di cessioni di terreni, di contratti matrimoniali, ecc. Tra i
documenti storico-politici ricordiamo in ieratico: i papiri di Leida 344
(
recto); di Leningrado, 1.116 A e B; la
Disputa tra Apòpe e
Seqnenrā' (papiro 10.185) e il
Poema di Pentaur (Sallier III)
del British Museum di Londra; il
Papiro dei re (papiro 1.874); il
Giornale della necropoli (papiri 1.999-2.209); il
Papiro
giudiziario, che riporta il verdetto contro gli attentatori del faraone
Ramses III, della XX dinastia tebana del Nuovo Regno (papiro 1.875), conservato
al Museo egizio di Torino. In demotico: la
Cronaca demotica (papiro 215,
recto) della Bibliothèque Nationale di Parigi. Papiri scientifici
sono: in ieratico i papiri di Kahun; i papiri 10.059 e Chester Beatty 10.686; i
papiri 10.057-58 (
Papiro Rhind) del British Museum di Londra; l'
Edwin
Smith di New York; l'
Ebers di Lipsia; il
Papiro Hearst di
Berkeley; i papiri di Berlino 3.027 e 3.039. In demotico: il papiro del Museo di
Leida. Tra i papiri letterari ricordiamo: in ieratico le
Avventure di
Sinube (papiri 3.022 e 10.499); la
Storia dell'oasita (papiri 3.023,
3.025 e 10.499); il
Papiro Westcar (papiro 3.033) di Berlino; la
Storia dell'oasita (papiro 10.274); la
Storia del principe
predestinato; la
Cattura di Joppe (papiro 500); la
Storia dei due
fratelli ossia il
Papiro d'Orbiney (papiro 10.183); la
Storia di
Verità e Menzogna (papiro 10.682) del British Museum di Londra; il
Racconto del naufrago dell'Ermitage di Leningrado; le
Avventure di
Uenamòn del Museo di Mosca; il
Racconto di Astarte (
Papiro
Amherst) della raccolta privata Pierpont Morgan Library di New York. In
demotico: le
Avventure di Setne Chaemuas (i papiri del Museo di Il Cairo
306-46, e del British Museum di Londra 604); la
Lotta per la corazza dei
principe Inàros, della collezione arciduca Rainer a Vienna; la
Lotta per i beni del dio Amon, della collezione De Ricci;
I casi di
Pete Isis, della raccolta John Rylands Library di Manchester; il
Re
Amasis e il vino (papiro 215) della Bibliothèque Nationale di Parigi.
In copto:
Racconto di Theodosio e Dionysios (papiro di Berlino 8.774); i
frammenti papiracei del
Romanzo di Cambise e della
Storia di
Alessandro. Per la letteratura sapienziale in ieratico: le
Istruzioni di
Kagemni e le
Istruzioni di Ptahhotep (
Papiro Prisse), della
Bibliothèque Nationale di Parigi; gli
Ammaestramenti di Enei, del
Museo del Cairo; le
Istruzioni di Cheti figlio di Duauf (papiro 10.182) e
le
Istruzioni di Amenemòpe (papiro 10.474) del British Museum di
Londra; il
Dialogo dello stanco di vivere con la sua anima, papiro di
Berlino. In demotico: il papiro Insinger del Museo di Leida; gli
Insegnamenti
di Onchscescionqi (papiro 10.508) del British Museum di Londra; i papiri
Carlsberg II-V di Copenaghen. Per la poesia lirica ricordiamo: il
Papiro
Harris (500), in ieratico, del British Museum di Londra; il papiro 1.996 del
Museo Egizio di Torino. Testi di carattere prettamente religioso sono: in
ieratico il
Rituale per il re Amenhotep I (10.125) del Museo Egizio di
Torino; gli esemplari del cosiddetto
Libro dei Morti, alcuni dei quali di
notevole pregio. In copto tra il vasto materiale pervenutoci ricordiamo: le
versioni in greco dei libri dell'
Antico e del
Nuovo Testamento; i
codici in memoria e in esaltazione del martirio patito da alcuni santi (
Atti
dei martiri); le biografie delle maggiori personalità della chiesa
copta. Di questi codici al Museo di Torino è conservata un'importante
silloge; sono da ricordare anche gli
Apophtegmata Patrum aegyptiorum al
Museo Borgia di Velletri. Famosi sono i testi magici in ieratico: il
Papiro
Harris 501 (papiro 10.012); il
Libro di Apòpe (papiro 10.188);
il
Salt 325 (papiro 10.051) del British Museum di Londra. In demotico: i
papiri 10.070 del British Museum di Londra; il papiro 383 di Leida; il papiro
3.229 del Museo del Louvre di Parigi. Non mancano anche testi di oniromanzia e
di mantica in genere. In demotico: i papiri
Carlsberg XIII-XIV e
Carlsberg VIII. In copto: i papiri 8.313, 8.314 e altri del Museo di
Berlino; i papiri 1.013 A, 5.525, 6.948 e altri del British Museum di Londra; i
papiri 1 e 385 del Museo di Leida. Sono importanti nell'ambito della
cartografia:
Le miniere aurifere e le cave di basalto di Wadi el-Hammamat
(papiro 1.879) e la
Pianta della tomba del faraone Ramses IV - della XX
dinastia tebana del Nuovo Regno (papiro 1.885) del Museo Egizio di Torino.
║
P. aramaica: sezione della
p. che si occupa dei testi
papiracei scritti in aramaico. Provengono per gran parte dalle colonie giudaiche
formatesi in territorio egiziano nei secc. VI-V a.C. a seguito delle emigrazioni
degli Ebrei dalla Siria e dalla Palestina, passate sotto la dominazione
persiana. Di particolare rilievo sono i documenti provenienti da Elefantina,
nell'Egitto meridionale. ║
P. medioevale: sezione della
p.
che studia i testi papiracei di epoca medioevale. L'uso del papiro come
materiale scrittorio è ancora sufficientemente diffuso in Europa nel
Medioevo, anche se viene progressivamente sostituito dalla pergamena, a causa
delle difficoltà di far pervenire il papiro dall'Egitto, passata sotto il
controllo arabo. Nel loro insieme il numero dei documenti papiracei medioevali
è decisamente inferiore a quelli greco-latini ed egiziani, ma
costituiscono ancora una fonte insostituibile di dati in materia
giuridico-amministrativa e in ambito letterario. Tra i principali ricordiamo: il
trattato di S. Ilario di Poitiers sulla Trinità del VI sec., conservato
nella Biblioteca Nazionale di Vienna; i papiri dei rei merovingi del VII sec.,
dell'Archivio Nazionale di Parigi; la versione latina di Flavio Giuseppe del VI
sec. alla Biblioteca Ambrosiana di Milano; i papiri di Ravenna dei secc. V-X,
conservati in parte nella Biblioteca Vaticana a Roma, in parte a Parigi. St. -
Gli studi papirologici ebbero inizio nella seconda metà del Settecento
grazie alla casuale scoperta di papiri greci a Ercolano (1752-54), contenenti
testi filosofici epicurei, pubblicati però solo nel 1792. Il primo
esemplare di papiro greco a essere oggetto di studi particolari fu il cosiddetto
Charta Borgiana, appartenuto al cardinale Stefano Borgia, edito dal
danese Niels Schow nel 1778, e oggi conservato al Museo Nazionale di Napoli. Gli
studi papirologici, soprattutto quelli relativi alla
p. egizia e greca,
ebbero un notevole sviluppo nel XIX sec., grazie alle scoperte archeologiche
nell'area egiziana, il cui clima arido ha favorito la conservazione del
materiale papiraceo. Importanti ritrovamenti furono fatti nelle regioni di
el-Faiyûm e di el-Hibeh, a Karanis, Philadelphia, Oxyrhynchos, Panopolis,
Arsinoe, ecc. e con il materiale rinvenuto si costituirono, nelle principali
biblioteche europee, collezioni di papiri.