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Palingènesi.

(dal greco palingenesía, der. di pálin: di nuovo e génesis: nascita). Rinnovamento, rigenerazione. • Filos. - Il termine fu usato già dai presocratici (Pitagora, Empedocle, Anassimandro ed Eraclito) per indicare una sorta di rigenerazione del cosmo. Eraclito, con la sua concezione della realtà come un divenire perpetuo, si servì inevitabilmente del concetto di p. Esso fu poi ripreso dagli stoici, che lo usarono per indicare la ricostituzione (o apocatastasi) dell'universo dopo la fine di un ciclo di vita. Questa idea di ciclicità fu avversata duramente dal Cristianesimo, che parlò di p., ma intendendola sia come rinnovamento morale operato dalla fede (per San Paolo la p. del cristiano avviene attraverso il battesimo), sia come quel nuovo stadio che si attuerà con l'avvento del regno di Dio e la conseguente riconciliazione finale di tutte le cose: il nuovo mondo sarà però uno status definitivo e non un divenire ciclico. L'idea di ciclicità, avversata tanto dalla scienza naturale che dallo Storicismo idealistico, ritornò nella concezione nietzschiana della Wiedergeburt che, ipotizzando la limitatezza delle combinazioni degli elementi cosmici, concluse con la necessità di un periodico ritorno a combinazioni già esistenti. • Biol. - Termine introdotto dal naturalista tedesco E.H. Haeckel per indicare quel processo per cui, secondo la legge biogenetica fondamentale, nello sviluppo dell'individuo (ontogenesi) si ripeterebbero in un certo grado le tappe dell'evoluzione della specie (filogenesi). • Geol. - Fenomeno di rifusione delle rocce della litosfera terrestre, dovuto o a penetrazione di magma o all'azione combinata del calore e di sostanze volatili di magmi sottostanti. Dalla rifusione risulta un nuovo magma omogeneo, cosiddetto palingenico, che può cristallizzare in profondità oppure emergere in superficie attraverso le eruzioni vulcaniche.