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Paganésimo.

La religione dei pagani, in contrapposizione a quella dei cristiani. Il pagano (paganus) era l'abitante del pago (pagus), il distretto rurale nell'ordinamento amministrativo romano. Il termine avrebbe assunto un significato religioso solo a cominciare dal IV sec.: con l'editto di Costantino (313) venne riconosciuto ufficialmente il Cristianesimo, già largamente diffuso all'interno delle città dell'Impero. Nelle campagne, ossia nei pagi, continuava invece a persistere la religione tradizionale (pagana). Secondo un'altra interpretazione, confermata da un passo di Tertulliano, il termine paganus già nella letteratura classica significava civile, borghese, in contrapposizione a miles (militare); considerandosi i primi cristiani dei militi di Cristo, il termine pagano sarebbe stato introdotto per designare coloro che non facevano parte di tale milizia spirituale. Più recentemente è stato evidenziato il fatto che il pagus era un'entità non soltanto sociale, ma anche religiosa, con proprie feste pubbliche sacre (Paganalia), per cui paganus sarebbe stato colui che si manteneva fedele ai valori sacri tradizionali del pagus. Nel corso del tempo, il termine p. venne usato dapprima per indicare, in senso più stretto, la religione politeista greco-romana, in opposizione a quella cristiana, poi, in senso lato, qualsiasi religione diversa dalla cristiana, ad eccezione di quella ebraica di cui il Cristianesimo è l'erede. ║ Concezione e pratica di vita opposta allo spiritualismo e ai precetti cristiani, con l'esclusiva valorizzazione della vita terrena e razionale. Il termine neopaganesimo fu largamente usato in tono polemico, dopo la prima guerra mondiale, per riferirsi alle società in cui venivano abbandonati i principi etico-religiosi della fede cristiana. • St. delle rel. - Il termine p. oggi ha soltanto significato storico ed è usato unicamente in riferimento ai primi tempi del Cristianesimo.