Capitale (681.000 ab.) del Portogallo e capoluogo del distretto omonimo (2.761
kmq; 2.054.390 ab.). Sorge sulla sponda destra del Tago, nel punto in cui esso
si restringe dopo aver formato un ampio bacino interno chiamato Mar de Palha
(Mare della Paglia). Porto commerciale di grande importanza, la città
è anche il principale centro industriale del Paese con stabilimenti
siderurgici, meccanici, tessili, chimici, farmaceutici, per la lavorazione della
carta, del vetro, delle ceramiche. • St. - Le origini della città
risalgono probabilmente ai Fenici, che fondarono un emporio commerciale chiamato
Olisippo. Più tardi divenne colonia romana con il nome di
Felicitas Iulia, in onore di Giulio Cesare, e fu capitale della provincia
di Lusitania fino alla fondazione dell'attuale Merida. Conquistata dagli Arabi
nel 714, rimase nelle loro mani fino al 1147, anno in cui Alfonso Henriques,
primo re del Portogallo, riuscì ad occuparla, aiutato da una flotta di
Crociati. Nel 1256
Olissibona o
Lisabona, per decisione di Alfonso
III divenne capitale del Paese e conobbe un periodo di grande splendore e
prosperità. Infatti, grazie alla sua posizione geografica, la
città si trasformò in porto attivissimo, dove facevano scalo le
navi provenienti dalle Indie e dal Brasile. Durante il periodo della dominazione
spagnola 1580-1640,
L. subì una lenta decadenza, anche per la
concorrenza commerciale inglese e olandese. Quasi completamente distrutta dal
terremoto del 1755 fu ricostruita per impulso del ministro marchese di Pombal e
venne in seguito occupata dai Francesi (1807) e liberata dagli Anglo-Portoghesi
di Wellington (1809). Fu teatro di due moti rivoluzionari: il primo nel 1820 per
ottenere la costituzione, il secondo nel 1910 per abbattere la monarchia e
instaurare la repubblica in Portogallo. • Arte - La maggior parte delle
opere architettoniche del passato sono andate perdute durante il tremendo
terremoto del 1755. Inoltre, gli edifici del XVIII sec. ricostruiti ad opera del
marchese di Pombal, che costituivano il famoso quartiere Baixa, sono stati
distrutti dall'incendio del 1988. Tuttavia la città conserva ancora
alcuni notevoli monumenti religiosi e civili. La cattedrale eretta nel XII sec.,
ma in gran parte rifatta dopo il terremoto del 1344, è divisa in tre
navate con transetto e una bella galleria. Il chiostro del XIV sec. è a
doppia galleria con arcate a sesto acuto. Il monastero dei Jerónimos,
fondato nel 1496 nel quartiere di Belén, è un capolavoro dello
stile manuelino (consistente in una mescolanza di elementi gotico-fioriti,
primo-rinascimentali ed esotici). La chiesa del monastero, a tre navate con
pilastri ottagonali, presenta una cappella absidale rinascimentale e una
cappella funebre dei re di Portogallo di stile classico. La torre di
Belém (1515-20), opera di Francisco de Arruda, possiede elementi
decorativi orientali, balconi con bifore e una terrazza con merli a forma di
scudo. Nel quartiere del Chiado si trova la chiesa di San Roque del XVI sec.,
progettata dall'architetto italiano Filippo Terzi. Nel suo interno è
possibile ammirare la cappella di San Giovanni Battista, capolavoro d'arte
barocca, costruita a Roma nel 1742 dal Vanvitelli e dal Salvi e poi montata a
Lisbona. La zona orientale della città è dominata dal castello di
San Giorgio, in gran parte di epoca visigota, che conserva la fortezza dalle
dieci torri.
Panorama di Lisbona