Zool. - Nome comune ad alcuni mammiferi appartenenti ai generi
Tachyglossus e
Zaglossus della famiglia dei Tachiglossidi, ordine
dei Monotremi, sottoclasse dei prototeri. Le
e. sono animali dal corpo
massiccio, rivestito di peli e di aculei alquanto robusti; hanno un becco di
forma sub-conica protetto da un rivestimento corneo e con un'apertura di bocca
molto stretta. Mancano di denti e la lingua, protrattile e lunga è
vermiforme; gli arti anteriori, robusti come quelli posteriori, sono atti a
scavare; la coda è corta. Le
e. posseggono ottimo odorato e un
buon udito; la vista, invece, è molto debole. Sono animali insettivori e
divorano soprattutto termiti e formiche; si muovono quasi sempre di notte mentre
durante il giorno si rifugiano tra le radici o negli anfratti delle rocce nelle
zone ricche di cespugli. La femmina depone un solo uovo per volta e lo conserva
nell'apposita tasca cutanea ventrale più o meno come fanno i marsupiali
con i loro piccoli. Quando nasce, il piccolo non è più lungo di 12
mm: perciò rimane nell'incubatorio per sei o otto mesi; l'allattamento
continua anche dopo che il piccolo è stato deposto sul terreno. Le
e. vivono molto a lungo (30 o 50 anni). Le specie principali sono:
Tachyglossus aculeatus, capace di avvolgersi a palla e
Zaglossus
bruijni tipica per il lungo becco incurvato.