Fisico francese. Marito di Marie. Dopo aver studiato
privatamente con il padre, medico, e con un professore amico di famiglia,
conseguì il baccalaureato e una licenza in Fisica alla Faculté des
Sciences di Parigi. Ancora studente, si dedicò alla ricerca scientifica
insieme al fratello, Paul Jacques, giungendo, nel 1880, a scoprire il fenomeno
della piezoelettricità. Proseguendo nelle ricerche sulle proprietà
dei cristalli, nel 1894 arrivò a enunciare il principio di simmetria dei
fenomeni fisici. Nel 1895 realizzò uno studio sulle proprietà
magnetiche dei corpi a diverse temperature, giungendo a determinare che la
suscettività è indipendente dalla temperatura nelle sostanze
diamagnetiche ed è inversamente proporzionale alla temperatura assoluta
nelle sostanze paramagnetiche. Inoltre individuò una temperatura, detta
punto di Curie, superata la quale le sostanze ferromagnetiche hanno lo
stesso comportamento delle paramagnetiche. Dal 1896 si dedicò allo studio
del fenomeno della radioattività dell'uranio, scoperto da H. Becquerel; a
partire dall'anno successivo fu affiancato nelle sue ricerche dalla moglie
Marie, insieme alla quale giunse a isolare il polonio e il radio
(V. CURIE, MARIE). Nel 1903 i coniugi
C.
ottennero il Nobel per la Fisica, premio che essi condivisero con H. Becquerel.
L'anno seguente gli fu affidata la cattedra di Fisica generale alla Sorbona e
nel 1905 venne ammesso all'Accademia delle Scienze. Scrisse opere sul fenomeno
reciproco di dilatazione elettrica dei cristalli, sulla lunghezza delle onde
calorifiche, sulla piezoelettricità e sul comportamento dei corpi
radioattivi (Parigi 1859-1906). ║
Punto di C.: temperatura oltre la
quale le sostanze ferromagnetiche perdono le loro proprietà
caratteristiche e assumono le proprietà delle sostanze paramagnetiche.
Tale temperatura è di circa 360 °C per il nichel, 580 °C per la
magnetite, 775 °C per il ferro e 1.100 °C per il
cobalto.
Pierre e Marie Curie nel loro laboratorio di Parigi