Antica città della Campania, situata su
un'altura prospiciente il Tirreno, presso il promontorio Miseno. ● St. -
Fondata dai Calcidesi dell'Eubea nell'VIII sec. a.C., fu una delle più
antiche e floride colonie greche dell'Italia. Estese il suo territorio in
Campania, scontrandosi prima con gli Italici, poi con gli Etruschi, contro i
quali ottenne l'aiuto di Gerone di Siracusa. Nel 421 a.C. cadde sotto il dominio
sannita e si trasformò gradatamente in città osca. Nel 338 a.C.
passò sotto i Romani ricevendo la
civitas sine suffragio; nel I
sec. a.C. ottenne il pieno diritto di cittadinanza. Decadde durante la
dominazione longobarda, contemporaneamente all'accrescersi di città
vicine quali Napoli, Baia e Pozzuoli. Fu saccheggiata dai Saraceni nel X sec. e
distrutta dai Napoletani nel 1216. ● Arte - Gli scavi archeologici hanno
permesso di portare alla luce numerosi resti della città antica, in
particolare le fondazioni del tempio di Apollo e di un altro tempio di
dimensioni maggiori. Entrambi erano situati sull'acropoli cittadina. Al tempio
di Apollo era collegato un lungo corridoio sotterraneo, di epoca arcaica,
rimaneggiato in età ellenistica, in cui si è voluto riconoscere il
cosiddetto antro della Sibilla cumana, ricordata nell'
Eneide virgiliana.
Sono stati recentemente individuati anche alcuni tratti delle mura che cingevano
l'acropoli.