Termine con cui venivano denominati
spregiativamente, all'epoca della Riforma protestante, i teologi luterani
sospettati di essere segretamente favorevoli al Calvinismo. Furono chiamati
anche
filippici, dal nome di F. Melantone che aveva dato una
interpretazione calvinista dell'eucarestia. Forti nel Palatinato e in Sassonia,
i
c. tentarono invano di far trionfare in Germania la loro politica
religiosa unitaria: perseguitati dall'elettore sassone Augusto I, già
loro protettore, e più duramente ancora dal duca Federico Gugliemo,
tutore del giovane Cristiano II, vennero dispersi o imprigionati. Il loro
massimo esponente, Crell, venne mandato al patibolo nel 1601.