Predicatore e poeta francese. Profondo conoscitore
delle lingue antiche come il greco, il latino, l'ebraico e il siriaco, fu anche
teologo e filosofo. Membro dell'Accademia di Francia, fu assai ammirato nei
salotti letterari del tempo per i suoi versi, raccolti poi in più volumi;
tra questi ricordiamo:
Rondeaux (1650),
Recueil d'enigme (1655),
Oeuvres méslées (1659),
Uranie (1659). Tra le opere
in prosa citiamo:
Jérusalem désolée (1633),
Vie
du philosophe chrétien (1654),
Traité de l'âme
immortelle (1655) e
Oraison funèbre d'Abel Servien (1659),
considerata un capolavoro dell'eloquenza religiosa.
C. fu in contrasto
con Molière, che lo satireggiò con il personaggio di Trissotin
nella sua commedia
Précieuses ridicules; polemizzò inoltre
con Boileau, dai cui attacchi si difese con
Satyre des satyres, e
Ménage, contro il quale scrisse
La Ménagerie (Parigi
1604-1682).