Stato (51.100 kmq; 4.160.000 ab.) dell'America
Centrale. Confina a Nord con il Nicaragua e a Sud-Est la Repubblica di Panamá; si
affaccia a Ovest e a Sud-Ovest sull'Oceano Pacifico, a Nord-Est sul Mare delle
Antille. Capitale: San José. Città principali: Alajuela,
Puntarenas, Heredia, Limón. Ordinamento: Repubblica presidenziale. Il
potere esecutivo viene esercitato dal presidente della Repubblica eletto con
suffragio diretto per un periodo di quattro anni; il potere legislativo è
affidato all'Assemblea Nazionale. Moneta:
colón. Lingua: spagnolo.
Religione: cattolica. Popolazione: è composta prevalentemente da Creoli;
sono inoltre presenti minoranze di negri e di amerindi.
GEOGRAFIA
Il territorio è costituito da un'ossatura
montuosa che divide il Paese in due parti: la sezione affacciata sull'Atlantico
e la sezione affacciata sul Pacifico. La Cordigliera di Guanacaste e quella di
Talamanca sono intervallate da un altipiano, la Meseta Centrale, che raggiunge
un'altezza massima di 1.200 m. La zona centrale del Paese è inoltre
caratterizzata dalla presenza di vulcani, tra cui l'Irazù (3.432 m) e il
Turrialba (3.342 m). Sono pianeggianti le due cimose costiere e la regione
settentrionale del territorio. Le coste, piuttosto uniformi sull'Atlantico,
formano, lungo il Pacifico, la penisola di Nicoya e il golfo omonimo, la Baia
Coronada e la sporgenza del Capo Matapalo. I fiumi hanno generalmente corso
breve; il principale è il Rio San Juan, emissario del lago Nicaragua. Il
clima è caldo-umido sull'Atlantico, caldo con periodi alternati di piogge
e di siccità sul Pacifico, temperato dall'altitudine
nell'interno.
ECONOMIA
La principale risorsa economica del Paese
è l'agricoltura, i cui prodotti vengono esportati in tutto il mondo. Le
colture più diffuse sono quella del caffè e delle banane;
consistente è inoltre la produzione di cacao, cotone, canna da zucchero,
mais, riso, patate, manioca, legumi. Le foreste forniscono legni pregiati
(cedro, mogano). L'industria estrattiva non è al momento molto
sviluppata, nonostante la presenza di giacimenti di oro, argento, manganese.
Praticato è l'allevamento di bovini, suini, volatili. L'industria
è attiva nei settori alimentare, tessile, chimico.
STORIA
Scoperta nel 1502 da C. Colombo, nel 1522 fu
esplorata da González Dávila. Juan Vázquez de Coronado vi
fondò nel 1563 la città di Cartago, che divenne in seguito la
capitale del Paese. Lo Stato indipendente della
C.R. nacque nel 1838,
dopo aver fatto parte, dal 1823, della federazione delle Province unite
dell'America Centrale (composta, oltre che dalla
C.R., da El Salvador,
Guatemala, Honduras, Nicaragua). Il potere fu assunto da un gruppo di famiglie
di latifondisti (in particolare i Montealegre e i Mora), di idee conservatrici,
che curarono la realizzazione di istituti di tipo liberale. A partire dal 1860
particolare sviluppo ebbero le colture del caffè e delle banane, che
fecero entrare la
C.R. nei mercati internazionali. Le frontiere dello
Stato, oggetto di lunghe controversie furono definite con il Nicaragua nel 1889
e con il Panamá nel 1944, in base al Trattato di David. Dal 1948 al 1977
si susseguirono nella carica di presidente della Repubblica esponenti del
Partito di liberazione nazionale (PLN), fautori di una politica moderatamente
progressista. Le consultazioni del 1978, al contrario, decretarono la vittoria
di Rodrigo Carazo, leader dell'Unidad Opositoria, coalizione comprendente
quattro partiti di centro-destra. L'affermazione elettorale di Carazo coincise
con un periodo di grave crisi della
C.R., in quanto i guerriglieri
nicaraguensi scelsero il Paese come base delle loro azioni. Le elezioni
presidenziali e legislative del 1982 misero fine al governo dei conservatori: il
Partito di liberazione nazionale, di tendenza socialdemocratica, ottenne la
maggioranza assoluta dell'Assemblea nazionale e il suo leader, Luis Alberto
Monge, la presidenza della Repubblica. In seguito ai sempre più frequenti
scontri con i guerriglieri nicaraguensi, fu necessario, tra il 1982 e il 1983,
ricostituire in
C.R. un esercito nazionale (abolito in precedenza nel
1948). Il presidente Oscar Arias Sánchez (1986-90), si fece promotore e
confirmatario degli accordi a favore della pacificazione dell'America Centrale
(1987-89), e per la sua opera di pacificazione ricevette nel 1987 il
premio Nobel per la pace. La grave crisi economica che colpì il Paese
all'inizio degli anni Novanta fu affrontata dal presidente
José María Figueres (eletto nel 1994), ponendo mano al grave
deficit fiscale (8,3 % del PIL, nel 1994, il più elevato dell'America
Latina). Fu proposta al Parlamento una riforma fiscale e fu preparato un piano
di austerità economica atto a comprimere, in primo luogo, il bilancio
dello Stato. I rapporti con il Nicaragua rimasero difficili: in particolare nel
1994 si registrarono numerosi episodi di violenza in seguito al rimpatrio
forzato dei lavoratori nicaraguensi illegali. Nel febbraio 1998, Miguel Angel
Rodríguez, candidato del Partito di unità cristiano-socialista
(PUSC), ottenne la presidenza con poco più del 50% dei voti. Il nuovo
presidente, economista e uomo d'affari conservatore, assegnò una
posizione prioritaria all'economia e ribadì che nel corso del suo mandato
il
C.R. non avrebbe aderito ad accordi di integrazione politica come il
Parlamento Centroamericano, ma solo a quelli di integrazione economica. Il nuovo
presidente, economista e uomo d'affari conservatore, assegnò una posizione
prioritaria all'economia. Nello stesso anno l'uso dei pesticidi nella coltivazione
delle banane venne messo sotto accusa da studi che dimostrarono le alterazioni
ambientali e le conseguenze nefaste per gli esseri umani. Le elezioni presidenziali
tenutesi nel febbraio 2002 si conclusero in aprile al ballottaggio con la vittoria
del candidato del PUSC Abel Pacheco: il partito del presidente, sebbene con meno
consensi rispetto al 1998, risultò vincente anche alle elezioni legislative tenutesi
nella stessa occasione, elezioni che registrarono altresì l'avanzata del PAC, il
Partito d'azione cittadina, nato dalla crescente rischiesta di alternativa da
parte di un elettorato deluso dai partiti tradizionali. Forte della sua popolarità,
Pacheco promise che avrebbe eliminato il debito pubblico e lanciò una piattaforma
ambientale allo scopo di evitare nuove trivellazioni petrolifere. Ma nei quattro anni
di mandato le politiche governative si mostrarono inadeguate a fronteggiare la corruzione
interna e a far decollare l'economia del Paese. Le consultazioni presidenziali del
febbraio 2006 decreatrono, così, l'elezione a presidente di Oscar Arias Sánchez,
a 20 anni dal suo primo mandato.
ARTE
A differenza del Messico e del Perù, la
C.R. non conserva testimonianze dell'architettura precolombiana; gli
scavi archeologici, tuttavia, hanno portato alla luce una grande quantità
di oggetti artistici di alto livello tecnico ed estetico. Si tratta di opere
scultoree, ceramiche policrome (vasi ovoidali e cilindrici), monili d'oro (puro
o in lega con rame, lavorato in molti casi con la tecnica della cera persa)
raffiguranti animali e simboli totemici. Tra le statue in pietra si distinguono
i caratteristici
alter ego della penisola di Nicoya, così chiamati
perché rappresentano un uomo che porta sulle spalle una figura zoomorfa,
considerata l'"altro-io" o il protettore spirituale dell'individuo
ritratto.
Cartina della Costa Rica