Commedia in cinque atti in prosa di Pietro Aretino,
scritta nel 1525, successivamente rielaborata e pubblicata nel 1534. Vivo ed
efficace quadro della corrotta società romana dell'epoca, della quale (in
particolare della corte papale) l'autore conduce un'acuta satira, la commedia ha
un intreccio complicato, incentrato sulle burle giocate ai danni di due giovani
giunti a Roma l'uno da Siena (Messer Maco da Coe), l'altro da Napoli
(Parabolano).