Letterato italiano. Teologo barnabita, si
dedicò a studi di grammatica e di letteratura italiana, schierandosi fra
i sostenitori della fiorentinità della lingua italiana. È autore
dell'opera
Regole ed osservazioni della lingua toscana (1745), una delle
prime grammatiche sistematiche della lingua italiana, redatta con intenti
puristici e improntata all'uso fiorentino. Fra gli altri suoi scritti di
argomento letterario si ricorda il
Decamerone ossia Trattato di eloquenza
toscana (1752), sui caratteri dell'eloquenza italiana (Piacenza 1690 -
Bologna 1758).