(dal latino medievale
ponere punctum contra punctum:
porre nota contro nota). Mus. - Arte di combinare diverse parti o melodie che,
eseguite simultaneamente, rispettano nella concatenazione dei loro suoni le
regole dell'armonia. Il termine ricevette una definizione teorica nel trattato
Ars contrapuncti di Philippe de Vitry (1290-1361). Sino alla fine del
Cinquecento, nel creare una o più parti su una melodia data, detta
canto fermo, fu ammesso di servirsi esclusivamente degli accordi perfetti
nello stato fondamentale o nel primo rivolto (
c. rigoroso o
severo). Dal Seicento in poi entrò nell'uso il
c. libero,
per cui il compositore poteva usare gli accordi consonanti e dissonanti in
qualsiasi stato, purché tenesse conto della logica armonica. Nelle
composizioni moderne, nelle quali le regole dell'armonia tradizionale non
vengono più rispettate rigorosamente, il
c. è
prevalentemente affidato all'ispirazione del compositore. Il
c. rigoroso
è praticato soltanto a scopo didattico. ║ Per estens. - Alternanza
di motivi stilistici, di temi, di situazioni, in un'opera letteraria,
cinematografica, ecc., così da realizzare una composizione artistica
equilibrata ed armonicamente mossa. ║ Accompagnamento, ripetizione
scherzosa.