Partito politico italiano. Venne fondato nel febbraio 1991 da componenti del
Partito Comunista Italiano (il cui scioglimento fu deliberato nel Congresso di
Rimini del 3 febbraio) che si rifiutarono di aderire al neonato Partito Democratico
della Sinistra (V. DEMOCRATICO DELLA SINISTRA, PARTITO) e da esponenti di
Democrazia Proletaria. Il partito, che elesse Armando Cossutta presidente e
Sergio Garavini segretario nazionale, mantenne il vecchio programma politico
del PCI e rivendicò l'eredità del patrimonio ideologico comunista. Alle elezioni
politiche del 1992
RC raccolse soddisfacenti consensi, ottenendo il
6,5% dei voti al Senato e il 5,6% alla Camera. Il Congresso di Roma del
gennaio 1994 elesse nuovo segretario nazionale Fausto Bertinotti. Sotto la sua
guida, il partito si presentò alle elezioni politiche del marzo dello stesso anno,
le prime con il nuovo sistema maggioritario, nella coalizione dei Progressisti
(comprendente i partiti di ispirazione progressista AD, Cristiano Sociali,
Federazione dei Verdi, Movimento per la Democrazia - La Rete, PDS, PSI), che cessò
di esistere dopo l'insuccesso elettorale. Nonostante la sconfitta
della coalizione,
RC segnò un incremento dei suoi consensi (6% alla Camera), che
aumentarono ancora (6,1%) in occasione delle elezioni europee del giugno dello
stesso anno. Alle elezioni politiche del 1996
RC concluse con l'Ulivo
un patto di desistenza (non presentando propri candidati nei collegi in cui
risultavano favoriti i rappresentanti dello schieramento di centro-sinistra) e
ottenne l'8,5% dei voti alla Camera e il 2,9% al Senato, contribuendo alla vittoria
dell'Ulivo e alla nascita del Governo Prodi, pur non entrando a farne parte direttamente.
Ritirato l'appoggio all'Esecutivo per disaccordi relativi alla finanziaria (ottobre 1998),
RC provocò la caduta di Prodi, rimarcando il suo distacco dall'Ulivo, destinato a
durare fino al 2002. In occasione delle elezioni politiche del maggio 2001,
RC, che
aveva subito la scissione interna dell'ala cossuttiana,
si candidò da sola, ottenendo il 5% dei consensi sia alla Camera sia al Senato.
Nel 2001 e nel 2002 il partito di Bertinotti, tramite l'organizzazione giovanile
Giovani Comunisti, si avvicinò agli ambienti no global, assumendo chiare posizioni
di sinistra radicale. Fu l'unico partito presente a Seattle durante la protesta al
WTO nel 1999 e fece parte del Genoa Social Forum (Genova, 2001) e del World Social
Forum (Porto Alegre, 2001). A partire dal 2002, constatata l'esigenza di riunire tutte
le forze del centro-sinistra per battere la maggioranza di centro-destra in carica,
RC ricominciò a collaborare con il resto della coalizione. Nelle consultazioni
per il Parlamento europeo del 2004,
RC conseguì il 6,1% dei consensi e si aprì a
una dimensione europea, diventando membro fondatore del Partito della Sinistra
Europea (nuova formazione politica comprendente numerosi partiti comunisti e della
sinistra radicale europei), di cui lo stesso Bertinotti fu nominato presidente.
In vista delle elezioni regionali del 2005 entrò a far parte dell'ampia
alleanza di centro-sinistra denominata L'Unione, capeggiata dal candidato premier Romano
Prodi. In questa occasione uno dei fondatori di
RC, Nichi Vendola, fu eletto presidente
della regione Puglia, sconfiggendo il candidato proposto da DS e Margherita.
RC si presentò insieme a L'Unione anche alle consultazioni politiche dell'aprile 2006:
con il 5,8% dei voti alla Camera e il 7,4% al Senato risultò la terza forza politica
(dopo DS e DL-Margherita) della coalizione guidata da Prodi. In seguito alla
vittoria dell'Unione e all'elezione di Bertinotti a presidente della
Camera dei Deputati (29 aprile), la segreteria di
RC passò a Franco Giordano. Esponenti
del partito entrarono a far parte del nuovo esecutivo di centro-sinistra insediatosi
nel maggio successivo (1 ministro e 7 fra viceministri e sottosegretari). Alla fine del
2007, Fausto Bertinotti valutò negativamente l'azione governativa, contribuendo a creare le
premesse per una crisi del Governo Prodi che avrebbe portato allo scioglimento delle camere e
all'indizione di elezioni anticipate. Alle consultazioni politiche del 13-14 aprile 2008,
RC, presentatasi con una lista disgiunta dal Partito Democratico di Veltroni
insieme a Comunisti Italiani e Verdi (la Sinistra Arcobaleno, con candidato premier
Fausto Bertinotti), riscosse poco più del 3% dei consensi, restando nettamente sotto lo sbarramento
del 5% e dunque priva di rappresentanti sia alla Camera che al Senato.