Sostanza che tinge sovrapponendo alla superficie degli
oggetti strati colorati. Si differenzia perciò dalle
sostanze
coloranti (V.) che agiscono su fibre tessili o
animali, colorandole. I
c. si dividono in
naturali e
artificiali, ma una classificazione meno superficiale si ottiene
distinguendoli a seconda della loro tinta. Tra i
c. bianchi abbiamo
così: la
creta, varietà di carbonato di calcio; la
biacca, carbonato basico di piombo; il
litopone, miscuglio di
solfato di bario e di solfuro di zinco; il
gesso naturale, solfato di
calcio; il
bianco di barite, solfato di bario; il
bianco di
titanio, artificiale. Tra i
c. rossi sono importanti: il
minio, che si prepara scaldando Ossido di piombo per lungo tempo
all'aria; il
realgar bisolfuro di arsenico; il
cinabro
d'antimonio, ossisolfuro di antimonio, il
rossetto artificiale e il
solfodorato di antimonio, artificiali. Tra i
c. gialli si hanno:
ocre naturali (ocra satin, ocra d'oro, giallo di montagna); il
giallo
cromo, cromato neutro di piombo; il
giallo d'oltremare; il
giallo
di zinco e il
giallo di cadmio. I
c. verdi più noti
sono il
verde cromo, il
verde di montagna e il
verde di
Scheele. Tra gli
azzurri: l'
azzurro oltremare e il
blu di
Prussia; tra i
bruni, la
terra di Siena; tra i
neri, il
nerofumo, il
nero d'ossa e il
nero d'avorio.