Ecclesiastico e storico inglese. Parroco anglicano di Ampton
nel Soffolk (1676-85), rappresentò assai bene la vigorosa reazione morale
del suo tempo, favorita dall'emergere di una nuova classe di lettori "borghesi",
fortemente influenzati dal puritanesimo. Nel 1698, pubblicò un pamphlet
contro l'immoralità del teatro inglese, intitolato:
Breve esame sulla
licenziosità e la volgarità del teatro inglese. Si tratta di
una denuncia assai bene documentata, che suscitò grande scalpore
nell'opinione pubblica, tanto più che veniva fatta non da un puritano o
da un
whig, ma da un rigido anglicano
tory. Riscosse vasti
consensi, ma anche critiche. Soprattutto i commediografi più colpiti
replicarono con spirito, ma egli li seppe tenere a bada e continuò per
vari anni ad alimentare la polemica con vari altri scritti, suggerendo agli
autori effetti sentimentali e finali edificanti. Fini così con
l'esercitare una certa influenza anche sui più recalcitranti, tanto che
all'inizio del nuovo secolo gli autori si decisero spontaneamente a modificare i
contenuti e la forma delle loro opere. Tra gli altri suoi scritti, figura una
Storia ecclesiastica della Gran Bretagna (1721) con cui intendeva innanzi
tutto provare, contro le opinioni dei papisti, che la Chiesa d'Inghilterra
manteneva una sua continuità sin dal periodo sassone e, contro le
opinioni dei non conformisti anglicani, che essa era stata sempre governata da
un episcopato diocesano (Cambridge 1650 - Londra 1726).