Ammiraglio inglese. Affermatosi come il più brillante
e audace capitano di fregata del suo tempo, combattendo contro la Francia nel
periodo napoleonico (nel 1809 distrusse parte della flotta francese presso
l'Isola di Aix), svolse anche attività politica e dal 1806 fu membro del
Parlamento. Nel 1814 fu accusato di speculazione su fondi pubblici, condannato a
un anno di carcere e radiato dalla marina britannica. Pur essendo stato
riabilitato e riammesso in servizio, incontrò forti ostacoli da parte del
governo contro cui intraprese una guerra personale, finché, stanco di
dover lottare contro gli ostacoli che gli venivano continuamente frapposti, si
lasciò convincere a mettersi al servizio del Cile (1817-22), che lottava
per la sua indipendenza dalla Spagna. Assunse il comando di una flotta della
quale facevano parte ufficiali ed equipaggi inglesi, irlandesi, scozzesi,
nordamericani, oltre che cileni. Essa salpò nell'agosto del 1820 dalla
baia di Valparaiso con l'esercito condotto da San Martin, ma quando quest'ultimo
adottò una politica di negoziato, ruppe con lui, abbandonando la Marina
della Repubblica cilena e passando al servizio del Brasile (1823-25) col grado
di ammiraglio. Successivamente fu ammiraglio della Marina greca (1827-28),
contribuendo a rendere effettiva l'indipendenza proclamata dai patrioti greci
nel 1822. Ritornato in Inghilterra, ricoperto di gloria, nel 1841 fu nominato
viceammiraglio della Marina britannica, nel 1851 ammiraglio e nel 1854 grande
ammiraglio. Lasciò vari scritti (Annsfield, Lanarkshire 1775 - Kensington
1860).