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Cocaina.

Alcaloide ad azione anestetizzante e stupefacente contenuto nelle foglie di coca, che si presenta sotto l'aspetto di cristalli aghiformi o lamellari, incolori, inodori, di sapore amaro, solubili nell'alcool, nel cloroformio e nell'olio di oliva, scarsamente solubili nell'acqua. La c. si usa in medicina, quasi sempre sotto forma di cloridrato, come anestetico locale, eccitante generale, leggermente inebriante; la soluzione è usata per istillazioni o per pennellazioni su alcune mucose. L'anestesia locale si pratica mediante iniezioni sottocutanee. La c. ha, oltre a quelle su indicate, molte altre applicazioni: si usa, come componente di pastiglie disinfettanti con clorato di potassio, catrame, benzoino, ecc., contro le tonsilliti; in pomate, per calmare il prurito; in pozioni, in pillole, contro gastralgie, vomiti, ecc.; in suppositori contro le emorroidi. Anche nelle applicazioni esterne di medicamenti contenenti c., bisogna andare molto cauti con le dosi, perché, in caso di particolare sensibilità individuale, si può verificare anche la morte per assorbimento. In generale le applicazioni di c., se praticate con il rispetto di tutte le norme non danno luogo a fatti gravi. Dall'abuso di coca e c. deriva l'avvelenamento cronico che prende il nome di cocainismo e si manifesta con allucinazioni, delirio ipocondriaco, impressione di corpi estranei sotto la pelle, dimagrimento progressivo, disturbi di cuore, ecc.; in tali casi, bisogna anzitutto astenersi completamente dall'uso della droga, il che non sarà difficile, perché i fenomeni che ne derivano non sono gravi e si possono facilmente combattere con ipnotici, usando codeina e fenacetina. Dopo questo primo periodo di astinenza, bisogna sottoporsi ad una cura tonica e ricostituente. La c. è anche utilizzata come droga, assunta in polvere per aspirazione dal naso o in soluzione per iniezione endovenosa. La c. agisce a livello centrale come stimolante provocando senso di benessere ed eccitamento, a cui seguono spossatezza e depressione. L'alto costo della c., ha fatto sì che inizialmente il suo uso fosse prerogativa delle classi alte; negli anni '80 si è registrata però la sua diffusione a fasce di popolazione sempre più larghe.