Si definisce la
c. come un "agglomerato di
costruzioni in cui la popolazione stabile copre una parte economicamente
essenziale del suo fabbisogno giornaliero sul mercato locale e in particolare
prevalentemente con prodotti che la popolazione locale e quella degli immediati
dintorni ha fabbricato oppure acquistato per la vendita sul mercato" (Max
Weber). Si comprende in questo modo come la nascita della
c. sia
strettamente legata ad una notevole divisione del lavoro, conseguente alla
dissoluzione della primitiva società tribale caratterizzata dalla
proprietà comunistica dei mezzi produzione. Nell'antichità, la
c. sorge spesso intorno ad un fortilizio militare o alla casa di un
signorotto più potente degli altri e designato a divenire il centro
politico-culturale della civiltà cittadina (Micene, Persepoli); ma
l'elemento fondamentale che contraddistingue la
c. è l'esistenza
di un mercato locale in certa misura autosufficiente: se, infatti, un nucleo di
costruzioni, per quanto esteso esso sia, non possiede un mercato in un certo
senso autosufficiente, non si può parlare di
c. ma di borgata;
inoltre il grado di autosufficienza del mercato è l'elemento che
determina il grado di importanza della
c., almeno da un punto di vista
economico. Nell'antichità il fattore religioso era fortemente presente
nella fondazione della
c.: le comunità in essa riunite assumevano
l'aspetto di associazioni costituite sul tipo di confraternite di fedeli di
determinate divinità locali, patrimonio comune di tutti i cittadini.
Nella
c. non mancava mai il santuario o il tempio. Dalla stessa
disposizione urbanistica della
c. antico-egizia è evidente questo
carattere sacrale: essa è infatti divisa in due parti da una via
larghissima che serve per i riti religiosi e per le cerimonie solenni: è
intersecata da vie secondarie che ne determinano la forma a scacchiera. In
Mesopotamia la forma dominante è circolare, sempre concentrica al
santuario.
C. capaci di promulgare autonomamente leggi proprie sono
proprio quelle primordiali; solo in seguito la potenza cittadina riesce ad
estendere il proprio territorio e a dominare altri agglomerati urbani. Nella
storia antica, esempio di
c. con legislazione autonoma è la
polis greca, il cui sviluppo è fondamentale per lo svolgimento di
tutta la civiltà occidentale; infatti la grande democrazia ateniese
creò strumenti politico-istituzionali tali da rendere effettivo il
governo della cosa pubblica da parte di tutte le classi cittadine (schiavi
esclusi). Altro esempio di
c. antica in cui è presente l'elemento
religioso, nella sua fondazione e nel suo sviluppo, è Roma. L'
urbs
è costituita dal
pomerium, il territorio delimitato da un solco,
residenza sacra degli dei, dove gli abitanti non schiavi sono legati da un patto
clientelare e fideistico con le loro divinità, alle quali tributano
determinati culti e dalle quali si aspettano protezione. Gli abitanti sono
appunto i
cives romani, cioè gli uomini che hanno uguali diritti e
doveri. L'impianto della
c. romana ha origine dalla disposizione
dell'accampamento militare; una via principale con altre vie parallele ad essa e
una serie di vie trasversali; gli edifici sono raggruppati in
insulae.
Tale impianto subì varie modifiche, ma rimase sempre esempio di
razionalità costruttiva e di progredita coscienza urbanistica. Anche
nella
c. romana i templi occupavano una posizione di rilievo, insieme con
i grandi edifici monumentali (terme, basiliche e anfiteatri). Con la creazione
dell'impero, Roma usò la tattica di lasciare alle
c. provinciali
il loro carattere. Questo valeva specialmente nei confronti delle provincie
orientali dove la civiltà greca, portatavi dall'impero di Alessandro
Magno, si era notevolmente diffusa; in tutto l'oriente mediterraneo, infatti,
erano andate sorgendo
c. di tipo ellenistico e le
c. già
esistenti si erano andate trasformando su quel modello. Organo primario della
c. ellenistica era la
boulé (o camera dei maggiori
cittadini), la quale riceveva le tasse dagli strati inferiori della popolazione
e in gran parte la versava poi nelle case private dell'imperatore a Roma. Questa
tattica romana si volse, a lungo andare, contro i suoi stessi ideatori; alla
dissoluzione dell'impero non fu infatti estranea l'inconciliabilità
culturale fra il mondo orientale e quello occidentale. Il decadere economico
dell'impero romano, la creazione di vastissimi latifondi, la flessione enorme
delle nascite, le continue invasioni barbariche, fecero in modo che,
specialmente in Occidente, le
c. si spopolassero, perdessero di
importanza e un buon numero di esse veniva addirittura abbandonato. Ad una
rifioritura delle
c. contribuì il ristabilirsi dell'assetto
economico-politico dell'epoca feudale. Caratteristicamente circolare e disposta
attorno alla cattedrale e alla dimora del signore, la
c. feudale è
legata all'economia curtense; di solito, essa è sede di una corte o di un
vescovado, nonché del mercato locale. In quel periodo sorse un notevole
numero di
c., specialmente in Germania, in Francia e in Inghilterra. Nel
secondo periodo del Medioevo si verificò la rapidissima crescita di una
borghesia mercantile che incrementò fortemente gli scambi commerciali, i
mezzi di trasporto, la costruzione di strade, favorendo i contatti fra
c.
e rompendo la chiusura dell'economia curtense. L'ascesa della nuova classe
poté compiersi solo in conseguenza di un rigoglioso sviluppo delle
c., che attraverso la formazione di istituzioni adeguate si svincolarono
gradatamente dal sistema feudale. Sorse così il
comune, dapprima
in Italia, poi in tutta Europa. Esso fu il nucleo dello stato moderno; la
c. divenne un luogo in cui esisteva parità giuridica fra cittadini
"associati". La borghesia mercantile con residenza comunale si consolidò
sempre più attraverso sanguinose lotte contro le rivali borghesie
comunali e la nobiltà feudale. Tale rafforzamento portò al
principato e alla
signoria. Un ulteriore e più importante
sviluppo della
c. si ebbe con la rivoluzione industriale; la nascita
dell'industria moderna generò il fenomeno dell'
urbanesimo,
cioè il trasferimento della popolazione dalle campagne alle
c.
Nasce così il sobborgo industriale. Un ulteriore ampliamento delle
c. si attuò con lo sviluppo del capitalismo industriale, la
formazione del monopolio, l'unificazione del capitale finanziario e del capitale
industriale; si verificò un aumento del ceto impiegatizio che
conferì alla
c. l'aspetto attuale, che include: il centro degli
affari (la
city), la zona residenziale dell'alta borghesia, la periferia
piccolo-borghese, la grossa periferia industriale con le fabbriche e con le
abitazioni operaie. Lo sviluppo industriale sta causando un ulteriore incremento
dell'urbanesimo, non più stanziale ma a fluttuazione giornaliera; si
verifica lo spostamento quotidiano dalla provincia alla
c. di cospicue
masse umane che, terminato il lavoro in fabbrica e negli uffici, tornano alle
loro abitazioni in provincia. Il problema essenziale della
c. è di
garantire la celerità e la comodità di questo flusso e riflusso:
spesso questa esigenza si scontra con la disposizione urbanistica della
c. europea.