Poeta e giurista italiano. Insegnò Diritto a Siena,
Perugia e Napoli. Fu autore di un celebre commento ai primi nove libri del
codice di Giustiniano (
Lectura in codicem). Contemporaneo di Dante e
Petrarca, fu da questi lodato. Con il Guinizelli e il Cavalcanti, appartenne
alla scuola del
dolce stil novo, per i motivi e la materia della sua
lirica; ma le sue Rime (raccolte in un ricco
Canzoniere) nella forma e
nell'introspezione psicologica, preludono alla poesia del Petrarca. Questi ebbe
grande stima di
C., soprattutto come poeta d'amore (Pistoia 1270-1336
circa).