Strumento a corde pizzicate, della famiglia del liuto, con
cassa armonica a forma di 8 e manico di lunghezza variabile a cui si attaccano
più corde (di solito 6). Di antica origine orientale la
c. si
ritiene sia stata introdotta in Spagna dagli Arabi. Da qui, nel XII sec., si
diffuse in tutta Europa, ottenendo maggiore fortuna nei paesi latini. Sul finire
del Settecento la
c. raggiunse il suo periodo di massimo splendore e
fiorirono numerosi virtuosi e compositori. Ricordiamo lo spagnolo F. Sor e gli
italiani M. Giuliani e F. Carulli e due celebri compositori che hanno composto
musica da
c.: Boccherini e Paganini. Durante il periodo romantico la
c. sopravvisse grazie allo spagnolo F. Tarrega e, nel secolo successivo,
conobbe momenti molto felici con i compositori De Falla e Villa Lobos e i
virtuosi A. Segovia, E. Pujol e Saint de La Maza. Oggi la
c. è
molto diffusa nella musica leggera di ogni paese nei modelli
classico e
folk e, soprattutto, nella forma di
c. elettrica che presenta
un'ottima sonorità, in quanto il suono è ottenuto mediante un
amplificatore esterno allo strumento e collegato a esso elettricamente.
• Gastron. - Arnese formato da fili metallici
tesi su un telaio di legno, usato in Abruzzo per ricavare da una sfoglia di
pasta dei grossi spaghetti detti
maccheroni alla c.
• Zool. - Nome volgare del pesce cartilagineo
Rhinobatus rhinobatus, comune nel Mediterraneo.
Modello tridimensionale di chitarra classica