Monumento romano, situato presso la riva destra del Tevere.
Costruito come mausoleo per l'imperatore Adriano, era costituito di un grande
basamento quadrato su cui si elevava un corpo cilindrico, sormontato da un
tumulo di terra con piante funerarie e abbellimenti scultorici. Vi furono
deposte le ceneri degli imperatori da Adriano a Settimio Severo. Le decorazioni
andarono distrutte nei saccheggi dei Goti di Alarico (410) e di Vitige (537).
Nel X sec. divenne l'abitazione di Alberico e di Marozia. Restaurato nel 1277 da
Niccolò III, con i papi del Rinascimento fu abbellito internamente e
fortemente munito. Clemente IX fece collocare le statue berniniane degli angeli
sul ponte che lo collega con la città e Benedetto XIV lo coronò
con la statua dell'Angelo, opera di P. van Verschaffelt. Dopo l'occupazione
francese della fine del XVIII sec. non fu più dimora papale, ma prigione;
solo nel 1900 se ne iniziò lo sgombero e, convenientemente restaurato, fu
aperto al pubblico come museo dell'esercito italiano.