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Caso Mauritius, Il.

Romanzo di Jakob Wassermann, pubblicato nel 1928, che affronta il delicato problema dell'esistente discordanza tra l'ideale di giustizia e la sua applicazione alla realtà. Il procuratore generale Wolf von Andergast è il prototipo dell'energico magistrato sempre e invariabilmente pronto ad applicare i suoi prestabiliti schemi intellettuali. Diversa natura ha il giovane suo figlio Etzel che, costretto a una vita solitaria dall'inavvicinabilità del padre e dalla separazione dei genitori, ha grandemente sviluppato la sua sensibilità e la sua intelligenza. Una mente giovane e limpida non gli permette di condividere il rigido e inflessibile comportamento del padre. Venuto a conoscenza di un "caso" accaduto 18 anni prima, in cui un certo Leonardo Mauritius fu condannato all'ergastolo sotto l'accusa di aver ucciso la propria moglie di diversi anni più anziana di lui, perché innamorato della sorella di questa, Anna e convinto dal vecchio padre dell'ergastolano, dell'innocenza di suo figlio, decide di agire. Fugge e ripara a Berlino, dove si dà subito alla ricerca di un vecchio innamorato di Anna, che a suo tempo fu un accanito accusatore del Mauritius. Viene così a sapere che il delitto è stato commesso proprio da Anna; contemporaneamente il padre di Etzel, preoccupato per il figlio e conosciuto il motivo della sua fuga, riesce ad ottenere per Leonardo, della cui innocenza ormai è convinto, la grazia. Il giovane Etzel non vuole questo; vuole la completa riabilitazione di Leonardo Mauritius; ma il procuratore, volendo a tutti i costi evitare uno scandalo giuridico, si rifiuta, determinando così, nell'animo del coraggioso ragazzo una forte crisi. Il romanzo propone un interessante quesito e, sebbene privo della poetica narrativa propria di altri lavori di Wassermann, è condotto con energia e con sapienza.