Uomo politico italiano. Nel 1824 fu tra gli accompagnatori
della sorella Teresa Confalonieri presso l'imperatore Francesco I, dal quale la
nobildonna si recava per chiedere la commutazione della pena di morte cui era
stato condannato suo marito. Nel 1825 divenne direttore del ginnasio
Sant'Alessandro a Milano e nel 1828, direttore del liceo del medesimo istituto
scolastico. Nel 1837 venne nominato podestà di Milano e mantenne
l'incarico sino al 1848. Dopo un primo periodo nel quale tentò di
impostare, d'accordo con le autorità austriache, una politica
riformatrice, si avvicinò al Piemonte e, nel 1848, fu uno dei principali
esponenti dell'ala moderata del gruppo dirigente delle Cinque giornate. Venne
nominato presidente del governo provvisorio e portò avanti una politica
favorevole all'annessione della Lombardia al Piemonte. Nel luglio del 1848 fu
chiamato a sostituire il Balbo alla presidenza del Consiglio dei ministri. Dopo
la sconfitta del 1849 si stabili in Piemonte dove divenne uno dei sostenitori
della politica del conte di Cavour. Nel 1859 venne nominato ministro
dell'istruzione pubblica nel governo Lamarmora e nel 1860 fu autore della
Legge C., con la quale vennero fissati i lineamenti fondamentali della
politica scolastica del nuovo regno. Divenne poi vice-presidente del Senato e
successivamente, presidente dal 1865 al 1872 (Milano 1789-1873).