Scrittore e letterato inglese. Tradusse in versi sciolti, e
con la massima intensità poetica possibile, la
Divina Commedia. La
sua opera, rimasta per alcuni anni ignorata, fu rivelata in una conferenza di
Coleridge, suo amico, e da un articolo di Ugo Foscolo nel 1818. Con la versione
del
C., rimasta insuperata, Dante diventò elemento vivo della
cultura inglese (Gibilterra 1772 - Londra 1844).