Stats Tweet

Carpaccio, Vittore.

Pittore veneziano. Secondo la tradizione il C. fu scolaro di Gentile Bellini. Le Storie di Sant'Orsola, condotte sulla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, sono tra le sue opere più ammirate. Questi dipinti si conservano nella galleria dell'Accademia a Venezia. Al periodo stesso delle Storie di Sant'Orsola appartiene il Miracolo della Croce (Venezia, galleria dell'Accademia) ritenuto del 1494, nel quale il C. supera Gentile Bellini per la vivezza dell'architettura, l'animazione delle figure e l'impiego di giochi di luci scintillanti e variate. Del 1502 sono la Vocazione di San Matteo in San Giorgio degli Schiavoni, pittura tutta variegata di luci e di ombre, e la Morte di San Girolamo, che presenta una delle vedute più pittoresche del C. Famosissima è, sempre nella stessa chiesa, la tela San Giorgio uccide il drago. Nel 1501 il C. veniva pagato per una pittura nella sala Pregadi; nel 1507 era associato al Giambellino nei quadri per la sala del Maggior Consiglio. Intanto, a partire dal 1504 si apre il ciclo delle pitture con Storie della Vergine, per la Scuola degli Albanesi a Venezia. Del 1510 è la Presentazione al Tempio, proveniente da San Giobbe, ora all'Accademia a Venezia. Nel 1511 il C. offrì a Francesco Gonzaga una veduta di Gerusalemme. Il C. derivò sì le sue forme primitive da Gentile Bellini, ma presto le abbandonò per dare al suo stile movenze più libere e grandiose: le sue opere ultime sono cinquecentesche anche nello spirito. Nell'evoluzione della pittura veneziana il C., insieme al Giambellino, contribuì a creare, col nuovo impiego della luce, quel senso del tono che è alla base di tutta la pittura di Giorgione e di Tiziano (Venezia 1455 - Capodistria 1525 circa).