(dal latino
carere: mancare). Privazione. Mancanza di
qualche cosa. Carestia. • Agr. - Alterazione di
tipo patologico delle piante che si verifica quando il terreno non apporta alla
pianta stessa elementi nutritivi od oligodinamici nella quantità da lei
richiesta per le sue necessità. Alcune di queste
malattie da c.
sono causate dalla scarsa presenza di elementi quali l'azoto, il fosforo, il
potassio, il calcio, il ferro, il magnesio, lo zinco, il manganese, il rame, il
boro, ecc. La sintomatologia di queste malattie è diversa, ma chiaramente
legata a ogni singola patologia: in genere compaiono alterazioni di colore o
stati di disseccamento delle foglie, clorosi, presenza di macchie necrotiche,
disseccamento dei germogli, suberificazione dei frutti.
• Med. - Le malattie da
c. sono causate
dall'assenza, nell'alimentazione, di qualche elemento fondamentale per la
funzione o per la stessa vitalità dei tessuti. In passato queste malattie
(chiamate
avitaminosi) comprendevano unicamente stati patologici legati
alla scarsa presenza di sostanze vitaminiche indispensabili all'organismo. In
realtà, tutti gli alimenti che vengono ingeriti dal nostro organismo
durante il processo di alimentazione sono, in modo soggettivo e variabile,
assolutamente necessari al nostro sostentamento: la mancanza quindi di qualcuno
di questi elementi è capace di provocare disturbi paragonabili alle
malattie da
c., nonostante il fatto che la nostra alimentazione fornisca
magari calorie in misura sufficiente. Questa mancanza provoca cioè uno
squilibrio di tipo alimentare. Alcune forme di queste malattie sono
costituzionali e si verificano in seguito all'insorgere di malattie o per
circostanze che costringono a una alimentazione deficiente di alcune sostanze di
fondamentale importanza. Le più comuni tra queste malattie da
c.
sono lo
scorbuto (determinato da mancanza di vitamina C), il
rachitismo (determinato da mancanza di vitamina D), il
beriberi
(dovuto a mancanza di vitamina B).