Matematico, filosofo e medico italiano. Iniziò gli
studi di grammatica, aritmetica, dialettica e astrologia a Pavia e Milano; li
completò in seguito a Padova, dove divenne anche dottore in Medicina. Dal
1534 insegnò aritmetica, geometria e astronomia nelle scuole palatine e
successivamente praticò la medicina e la chirurgia che gli procurarono
larghissima fama in tutta Europa. Durante i suoi studi matematici scoprì
alcune formule algebriche notevoli; nella sua opera più nota, l'
Ars
Magna, pubblicò la formula di risoluzione delle equazioni di terzo
grado che Tartaglia gli aveva confidato sotto il vincolo del segreto, e la
formula risolutiva delle equazioni di quarto grado, dovuta a Ferrari. Nel campo
delle scienze fisiche applicate sono da ricordare l'invenzione del giunto
cardanico e la dimostrazione dell'impossibilità del moto perpetuo. Tra
gli altri scritti ricordiamo:
De subtilitate; Opus novum de proportionibus;
De rerum varietate; De utilitate ex adversis capienda; De natura (Pavia 1501
- Roma 1576).