Stato (4.033 kmq; 467.233 ab.) dell'Africa, costituito da un
arcipelago situato di fronte al Senegal (costa occidentale dell'Africa),
nell'Oceano Atlantico. Capitale: Praia. Città principali: Mindelo,
São Filipe. Ordinamento: Repubblica presidenziale. Moneta: escudo del
C.V. Lingua ufficiale: portoghese; gli indigeni parlano un dialetto
creolo. Religione: cattolica. La popolazione è formata prevalentemente da
creoli; esistono minoranze di bianchi e di neri.
GEOGRAFIA
L'arcipelago è formato da 10 isole
principali (Santo Antão, São Vicente, Santa Luzia, São
Nicolau, Sal, Boa Vista, Maio, Santiago, Fogo, Brava) e vari isolotti minori. Le
isole, di origine vulcanica, sono disposte a semicerchio. Generalmente montuose,
raggiungono l'altezza di 2.829 m con Fogo, vulcano ancora in attività. Il
clima, caldo e asciutto, è caratterizzato da scarse precipitazioni. La
vegetazione è povera (palme da cocco e da dattero, graminacee, acacie,
tamerischi).
Cartina di Capo Verde
ECONOMIA
Più della metà della popolazione si
dedica all'agricoltura, anche se la maggior parte del territorio è
incolto a causa della scarsità idrica. Tra le principali coltivazioni:
banane, caffè, mais, manioca, patate, legumi, canna da zucchero.
Abbastanza sviluppata è la pesca.
STORIA
Scoperte probabilmente nel 1455 da Antonio da
Noli, le isole cominciarono a essere popolate nel 1461, diventando un centro di
attività per la tratta degli schiavi provenienti dalla Guinea. Lo
sviluppo economico cominciò nel secolo scorso quando, con l'abolizione
della tratta degli schiavi nel 1834 e della schiavitù nel 1875, la
colonia portoghese iniziò a sfruttare al meglio la sua felice posizione
di scalo sulla rotta per l'America Meridionale. Il riconoscimento
dell'indipendenza della Nuova Guinea ratificato dal governo di Lisbona nel 1974,
spinse il Partito africano per l'indipendenza di Capo Verde (PAICV) ad aprire e
a concludere in quello stesso anno un altro importante negoziato in virtù
del quale l'arcipelago ottenne l'indipendenza il 5 luglio 1975. Il PAICV esercitò un vero e proprio monopolio del potere fino al 1991, quando le prime elezioni su base multipartitica favorirono il Movimento per la democrazia (MPD) e confinarono il PAICV all'opposizione. Nel 1991 a capo dello Stato venne eletto Antonio Mascarenhas Monteiro, riconfermato nel 1996. Nel settembre 1992 venne approvata una nuova Costituzione democratica. Nel febbraio 2001 le consultazioni presidenziali si conclusero con la vittoria di misura di Pedro Pires, del PAICV, che ebbe la meglio sul candidato del MPD Carlos Veiga, primo ministro dal 1991 al 2000.