Città (2.914.281 ab.) principale della provincia di
Kwangtung, nella Cina meridionale, alla confluenza del Tung chiang con il Si
chiang. L'aspetto attuale della città è il risultato dell'opera di
rinnovamento cui è stata sottoposta dopo il 1920, quando al posto delle
antiche mura sono state costruite ampie strade, bei palazzi e lussuose ville.
Con la proclamazione della Repubblica Popolare è stata eliminata
l'originaria città galleggiante, dove la massa della popolazione viveva
sopra zattere in pessime condizioni igieniche e sociali; di essa rimangono
alcune mura con 12 torri, 124 templi, case basse e vie strette e tortuose. Il
porto commerciale svolge un notevole traffico fluviale tra la Cina e i Paesi
d'oltremare. Sviluppata è anche l'industria tessile (seta e cotone), di
costruzioni meccaniche e del cemento. Fiorente è l'artigianato della
lacca, della giada, dell'avorio e della porcellana.
• St. - Antico centro commerciale, fu porto
d'approdo di mercanti arabi (secc. VI-VIII), portoghesi (XVI sec.) e inglesi
(XVII sec.). Divenuta centro del commercio dell'oppio alla fine del XVIII sec.,
fu bombardata dagli Inglesi nel 1841 e dagli Anglo-francesi nel 1857. Dopo il
fallimento della rivoluzione del 1911, Sun Yat-sen fece di
C. una
Repubblica cinese indipendente. Fu più volte sede di governi
secessionisti del Sud. Divenuta possedimento dei Giapponesi all'indomani dello
scontro tra Giappone e Cina, fu liberata nell'ottobre del
1949.
Canton: il piazzale della stazione